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Infortuni sul lavoro: "Il tempo del cordsoglio è finito". L'intervento di Bruno Carrà, Coordinatore del Dipartimento Salute e Sicurezza sul lavoro della CGIL di Piacenza
Alla luce degli ultimi gravi e mortali incidenti sul lavoro avvenuti nel nostro Paese anche molto di recente, è necessario affermare che il tempo del cordoglio è scaduto, bisogna agire subito.
Serve aprire una nuova stagione dei diritti dove ci sia una forte attenzione al tema della sicurezza e salute sul lavoro.
E’ intollerabile che appena si sono riaperti cantieri e luoghi di lavoro si torni a morire e ci siano lavoratori usciti di casa senza farci più ritorno.
Tutto ciò non era accettabile prima del lockdown, e tantomeno lo è ancora oggi. Noi vigileremo perché la ripresa delle attività in servizio che da remoto sia svolto nel pieno rispetto delle condizioni contrattuali e di sicurezza, come riqualificare il lavoro e opporsi e diminuire le diseguaglianze rimangono altresì per noi delle priorità.
Il tema della Salute e della Sicurezza nei luoghi di lavoro ha sempre avuto centralità nell’azione rivendicativa della CGIL.
La nostra Costituzione peraltro stabilisce che la tutela della salute è un diritto fondamentale dell’individuo e interesse della collettività.
Proprio a partire dal dettato costituzionale attraverso la legislazione specifica e gli interventi attuati in sede di contrattazione collettiva, il diritto alla salute ha sempre rappresentato per il sindacato italiano un argomento cui dedicare estrema attenzione.
Con l’entrata in vigore della Legge 626 nel 1994 l’Italia si mise alla pari con gli altri Paesi europei in materia di sicurezza sul lavoro, e successivamente con il Dlgs 81/08 anche l’approccio al tema della sicurezza e salute si è orientato maggiormente verso la prevenzione.
Qui il ruolo dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza è diventato di fondamentale importanza con i ruoli e i compiti a loro attribuiti per focalizzare il rischio dell’infortunio e intervenire perché possibilmente lo stesso scompaia del tutto o si riduca quantomeno fortemente.
Nonostante ciò l’atteggiamento delle aziende non è sempre stato coerente con le normative previste ed in vigore ed infatti abbiamo assistito ad un aumento degli infortuni in questi anni.
Non è mai ammissibile alcun cedimento nell’impegno  per la sicurezza e la dignità del lavoro, perché in ogni caso va rifiutata l’idea che si tratti di inevitabili tragiche fatalità.
La crisi sanitaria sta lasciando il posto senza dubbio a una vera e propria “emergenza sicurezza”.
La ripresa delle attività non può e non deve mettere a rischio l’incolumità di chi lavora.
Sulla sicurezza bisogna investire proprio per evitare e contrastare la possibilità che ci siano gli incidenti.
Va salvaguardata la salute e l’incolumità di operai (specie, ma non solo, nella logistica e nel comparto della lavorazione delle carni dove sono stati riscontrati nuovi casi di contagio Covid a seguito dei controlli effettuati), trasportatori, edili tra gli altri.
Al lavoro vanno garantiti diritti, sicurezza, tutele proprio perché il lavoro non è una merce qualsiasi, e per questo deve affermarsi l’educazione alla cultura della sicurezza sul lavoro.
Tutti dovremmo saper essere capaci di cogliere la sfida che il Coronavirus ha posto.
Occorre saper stabilire un diverso equilibrio e una gerarchia di valori.

La vita umana, la centralità delle persone, il lavoro come dignità prima di tutto; è quindi necessario ripartire da qui e allora vanno necessariamente intensificati i controlli ispettivi nei luoghi di lavoro, introdurre semmai la patente a punti sulla sicurezza per le aziende e applicare in toto e sempre con il giusto rigore le sanzioni penali previste dal nostro ordinamento.
Per parte nostra la CGIL di Piacenza vuole contribuire a mantenere attivo un costante dialogo con le Istituzioni e le parti datoriali per migliorare le politiche di prevenzione degli infortuni e il riconoscimento delle malattie professionali che portano ad invalidità ben definite e conosciute.
Riteniamo basilare costruire pertanto una cultura della prevenzione per la salute e la sicurezza sul lavoro attraverso anche la promulgazione di un progetto realizzato di scambio di informazioni, formazione e proposte come l’immissione sempre delle giuste procedure e dispositivi per garantire la sicurezza a tutti i lavoratori per consentire che si affermino pienamente quegli aggiornamenti costanti circa l’evoluzione delle normative e dei provvedimenti esistenti.
Gli infortuni a Piacenza nei primi 11 mesi del 2019 sono stati 4585, cifra oggettivamente che non può non allarmare e preoccupare.
Per queste ragioni continuiamo a ritenere che improcrastinabile sia la creazione di un Tavolo provinciale in Prefettura, comprendente tutti gli attori coinvolti dello scenario, su Sicurezza e Salute sul lavoro che possa monitorare costantemente la situazione reale anche attraverso la costituzione di un apposito Osservatorio dedicato.
Tutto questo deve portare anche ad una sensibilizzazione sul tema dell’intero nostro territorio, coinvolgendo tutte le componenti coinvolte, dalle aziende, al mondo del lavoro nel suo complesso sino al mondo della scuola e della cultura.
Il sindacato e i lavoratori non si sono mai sottratti con il loro impegno alla logica della corresponsabilità quando si trattano temi fondamentali e importanti come questi ma vogliono essere partecipi di un patto costruito e condiviso insieme.
Serve, ad ogni buon conto, a nostro parere un cambio di cultura netto su questo versante che passi dalla formazione, e valorizzando la partecipazione dei lavoratori, già prevista attraverso le RLS, per il miglioramento delle condizioni di produzione.
In questa ottica sempre più devono essere previsti e fatti maggiori e più efficaci controlli, ovviamente destinando a questo capitolo di intervento le risorse adeguate per combattere le situazioni che favoriscono gli infortuni sul lavoro con gli strumenti più adeguati ed opportuni e per promuovere altresì quella cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro che contrasti la dolorosa piaga sociale e professionale degli infortuni.    
 
 
 
 
Bruno Carrà
Coordinatore del Dipartimento Salute e Sicurezza sul lavoro della CGIL di Piacenza