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IL PRIMO TEST DI LINGUA PER GLI IMMIGRATI A PIACENZA: ORGANICI E RISORSE INSUFFICIENTI
Il tema dei test di lingua, avviati alcuni giorni fa nella nostra città, è seguito con grande attenzione dalla FLC CGIL, perché sulla questione si intrecciano due aspetti di grande interesse: da un lato i processi di regolarizzazione degli immigrati presenti nel Paese e, dall’altro, il ruolo della scuola – e segnatamente dei CTP – nell’insegnamento dell’italiano L2 e nell’acquisizione di conoscenze e competenze utili alla partecipazione alla vita sociale degli immigrati stessi.
L’accordo quadro tra Ministero degli Interni e MIUR dello scorso 11 novembre attribuisce infatti ai CTP il compito di svolgere tali test. Si riconosce di fatto il ruolo istituzionale, imprescindibile, della scuola pubblica nella promozione dell’inclusione sociale, ma non si supportano adeguatamente i CTP, i cui organici e le cui risorse sono oggi insufficienti a fronteggiare una domanda che si prevede molto ampia.
L’impegno dei docenti e del personale ATA componenti le commissioni che provvedono alla predisposizione, somministrazione e correzione dei test si configura come attività aggiuntiva, ma i fondi stanziati coprono non più di 15 ore di lavoro per ciascuna sessione.
Nella nostra città, rileviamo che il personale dei CTP ha dato prova di grande responsabilità, accettando di assumere un carico di lavoro aggiuntivo, difficile ed impegnativo, senza un corrispettivo economico adeguato.
Crediamo che, in questa fase, l’obiettivo di tutti sia quello di non contrapporre i diritti dei migranti e quelli dei lavoratori della scuola e di trasformare un provvedimento nato come un’ulteriore vessazione da parte del governo in opportunità di integrazione e contemporaneamente di valorizzazione e potenziamento dell’offerta formativa per gli adulti.
Allo scopo sarebbe necessario  un piano di interventi che consenta l’effettiva promozione dell’apprendimento e dell’alfabetizzazione della lingua italiana per favorire i processi di integrazione e consentire ai cittadini stranieri una piena cittadinanza sociale e politica.
Rileviamo invece che all’ obbligo di certificare un certo livello di conoscenza dell’italiano non corrisponde alcun impegno a finanziare l’ arricchimento e l’ampliamento dell’offerta formativa, la formazione degli insegnanti, una dotazione specifica delle scuole, la garanzia di organici adeguati e di un potenziamento della struttura organizzativa dei CTP.
Chiediamo un impegno immediato del governo in tal senso e l’attivazione di un coordinamento territoriale volto non solo a monitorare l’andamento dei test ma a reperire risorse per ampliare ed arricchire sul nostro territorio l’offerta formativa rivolta ai cittadini adulti e ad ottimizzare le risorse disponibili sul territorio in modo da garantire che l’insieme della popolazione straniera interessata possa essere raggiunta.
Segnaliamo che il recente protocollo d’intesa tra Regione ER, Prefetture, USR, ANCI, UPI, nel richiamare in premessa l’obiettivo dell’apprendimento e dell’alfabetizzazione come strumento di integrazione per una piena cittadinanza dei cittadini stranieri, individua il livello provinciale “quale luogo ottimale ove ricomporre un quadro d’insieme dell’offerta e della programmazione di interventi per la conoscenza della lingua italiana e dell’educazione civica” e prevede, tra l’altro, che i Comuni provvedano “ affinché la programmazione dei Piani di Zona per la Salute e il Benessere Sociale e i relativi Programmi Attuativi Annuali tengano in debita considerazione i programmi di diffusione della lingua italiana ed educazione civica e li integrino nella progettazione”.La Flc di Piacenza chiede che anche nel territorio della nostra Provincia si ricerchino tutte le possibili integrazioni e sinergie tra i diversi soggetti al fine di garantire il più alto livello possibile di risposta alla domanda formativa degli immigrati.
                                                                                                                                                                                                                                                                                                           La Segreteria Provinciale
                                                                                                                                                                                                                                                                                                           Flc Cgil Piacenza