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Crisi Rdb, Coordinamento Rsu: avanzata richiesta formale di incontro con il Ministero del Lavoro e 15 luglio sciopero con manifestazione nazionale a Roma

Aggiornamento 24 giugno:

Coordinamento Rsu Gruppo RDB: Incontro con ministero del Lavoro e sciopero il 15 luglio a Roma


Al termine dell’incontro avvenuto oggi, 24 giugno, presso la sede di Confindustria Piacenza sullo stato di crisi del Gruppo Rdb, il Coordinamento RSU del Gruppo Rdb unitamente ai sindacati confederali
provinciali e nazionali delle categorie Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil ha deciso di avanzare formale richiesta di incontro al Ministero del Lavoro, Salute e Politiche Sociali a Roma.

A sostegno di questa richiesta di incontro, il Coordinamento ha deciso altresì di indire una giornata di sciopero con una MANIFESTAZIONE nazionale prevista per il 15 luglio 2011 di fronte alla sede del dicastero del Lavoro a Roma.

Per informazioni e per partecipare, Fillea-Cgil di Piacenza


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Domani, 24 giugno, è previsto un incontro importante per il futuro dei 1.100 lavoratori di Rdb e per il futuro del territorio.

Seduti attorno allo stesso tavolo ci saranno i rappresentanti dei lavoratori (RSU di tutti il Gruppo), i sindacati di categoria territoriali e nazionali (Fillea-Cgil, Feneal-Uil, Filca-Cisl) e l’amministratore delegato del Gruppo Rdb, dottor Renzo Arletti.

“Tutti quelli seduti al tavolo devono avere un obbiettivo comune: far continuare la storia del Gruppo Rdb – commenta Marco Carini, segretario Fillea-Cgil Piacenza – la ricerca di una prospettiva industriale seria, che non abbia “il fiato corto” e che non si incentri su una soluzione-tampone, dovrebbe essere nell’interesse di tutti”. “Per ottenere questo abbiamo bisogno che si instauri una trattativa concreta e trasparente in cui ognuno, per la sua parte, pensi al futuro dell’azienda e dei lavoratori”.
Secondo Marco Carini, in sede di trattativa, la prospettiva di cui parlare dovrà puntare “al risanamento ma anche ad un futuro di crescita per l’azienda, per i lavoratori e per il territorio in cui è insediata”. “In questo quadro – conclude Carini - è indispensabile che parti sociali e istituzioni cerchino di fare “sistema” in difesa del lavoro con azioni coordinate ed incisive. E’ quello che chiedono i lavoratori anche attraverso alcune lettere scritte ai giornali, in cui, semplicemente e umilmente, ricordano che sono in 1.100 a chiedersi lumi sul futuro loro e delle loro famiglie”.