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Piacenza, contratto Multiservizi: "In migliaia a Piacenza aspettano il rinnovo da 7 anni". Venerdì 16 ottobre, dalle 10 alle 12, mobilitazione con presidio in piazzale delle Crociate   
 
Filcams cgil piacenza

PIACENZA - Al via la mobilitazione dei 600mila addetti delle imprese di pulizia, servizi integrati e multiservizi che in piena emergenza pandemica sono divenuti indispensabili per il contrasto alla diffusione del virus covid-19, senza rinnovo del contratto nazionale scaduto da oltre 7 anni. La protesta #ContrattoAdesso, organizzata con presidi a livello territoriale e che vedrà un appuntamento a Roma il 21 ottobre per una manifestazione nazionale, è stata decisa dai sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltrasporti e Uiltucs e a Piacenza si concretizzerà nella giornata di venerdì 16 ottobre.
E’ in quella giornata che i sindacati piacentini hanno organizzato un presidio unitario di fronte all’ospedale Guglielmo da Saliceto, in piazzale delle Crociate (ingresso di via Campagna). L’appuntamento a Piacenza è quindi venerdì 16 dalle ore 10 alle ore 12 quando in rappresentanza di migliaia di lavoratori che vedono applicato il CCNL Multiservizi a Piacenza e provincia. “Le iniziative di protesta come il presidio in piazzale delle Crociate a Piacenza proseguiranno – avvertono Filcams, Fisascat, Uiltucs e Uiltrasporti – finché i lavoratori del comparto non avranno ottenuto il giusto e meritato rinnovo del contratto”.
Alla base della mobilitazione l’atteggiamento dilatorio delle associazioni imprenditoriali di settore responsabili di aver fatto “saltare” gli incontri già calendarizzati nelle ultime settimane.
Il negoziato, avviato nel mese di giugno, aveva registrato delle distanze rispetto la “lista di richieste su temi relativi a flessibilità, diritti e costi” presentate dalle associazioni imprenditoriali, recita in un volantino unitario diffuso tra i lavoratori, “riportando la trattativa indietro nel tempo”.
I sindacati stigmatizzano “le dichiarazioni di disponibilità a concludere il rinnovo del contratto nazionale da parte delle associazioni datoriali e delle imprese”, “solo parole non seguite da comportamenti coerenti e da un cambio di impostazione nei contenuti. Molte imprese continuano a fare richieste che mettono in discussione diritti e retribuzione.
Le parti al termine del lockdown avevano sottoscritto un Avviso Comune per la ripartenza del settore, “convenendo che il rinnovo del contratto nazionale – da realizzare in tempi brevi – era il primo passo per dare il giusto riconoscimento a tante lavoratrici e lavoratori che sono stati e restano ancora in prima linea nella emergenza pandemia negli appalti pubblici e privati”. “Nello stesso incontro – ricorda il comunicato sindacale – si era condiviso il perimetro degli argomenti da discutere quale atto propedeutico a definire celermente il rinnovo del contratto nazionale”.