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INTERVENTO - L'antifascismo è un bene comune - di Bruno Carrà, responsabile Centro lavoratori Stranieri Cgil Piacenza 

DICHIARAZIONE di BRUNO CARRA’ Responsabile Centro Lavoratori Stranieri CGIL Piacenza


MACERATA caccia all’immigrato a colpi di pistola

Sui fatti di Macerata, l’uccisione di una ragazza italiana, il cui cadavere è stato fatto a pezzi e per cui sono coinvolti ed indagati tre cittadini nigeriani, e il comportamento criminale di Luca Traini, un dichiarato estremista di destra, e non semplicemente un folle come da più parti descritto, che ha inscenato una vera e propria caccia all’immigrato nero a colpi di pistola bisogna avere risposte chiare e certe dove le pene a sentenze emesse siano esemplari.
La mancata strage a Macerata dove si è perpetrato un vero e proprio raid non è però un episodio isolato e semplificare le cose è pericolosissimo.
Basta ricordare quello che successe a Firenze nel 2011, a Fermo, nelle campagne calabresi, a Castelvolturno: sempre una violenza brutale contro persone inermi la cui unica “colpa” è stata quella di cercare un futuro migliore nel nostro paese.
Dopo una ultima estate segnata dalla delegittimazione delle Ong, dagli accordi criminali con la Libia, e dopo quanto successo il 3 febbraio a Macerata, il tema dell’immigrazione è al centro della campagna elettorale italiana: nei dibattiti televisivi a slogan si parla di come affrontare il fenomeno, i migranti infatti sono divenuti il capro espiatorio perfetto.

Diffondere dati di come la realtà è in effetti, contro-narrazioni non è sufficiente perché la violenza avvelena l’intero corpo sociale dove oggi i richiedenti asilo sono identificati come responsabili della crisi generata dall’economia finanziaria, che non ha alcuna relazione con l’immigrazione, anzi molto spesso, come sappiamo, ne è la prima causa.
C’è una fetta di società, un ventre molle, impoverita, umiliata ed accecata dalla rabbia e dal risentimento il cui consenso fluttua come una mina impazzita, Tanti anni di crisi hanno sfilacciato il tessuto sociale, intaccato il welfare ma soprattutto indebolito le coscienze delle persone. E internet si sa non aiuta a ragionamenti articolati, realistici e pacati.

Bisogna fermare questa spirale di odio prima che sia troppo tardi. E la manifestazione di Sabato 10 febbraio scorso indetta dall’Anpi e a cui ha aderito un ampio cartello di forze democratiche, tra cui la CGIL, va proprio in questa direzione.

Il documento MAI PIU FASCISMI che la CGIL sostiene convintamente, chiede tra l’altro che vengano adottate misure nette contro la rinascita di movimenti e partiti di ispirazione neofascista e che si chiudano sedi come quella di Casa Pound a Piacenza, proprio perché oggi c’è una situazione preoccupante di riproposizione della devianza eversiva di destra. Abbiamo assistito in questi tempi ad un ampio sdoganamento delle fazioni di estrema destra con il ridicolo supposto che tutti in democrazia possono dire la loro.

Occorre continuare in una grande mobilitazione, innanzitutto culturale, per denunciare chi sull’uso disinvolto del razzismo ha costruito le proprie fortune politiche e fare in modo che sulle paure ingiustificate prevalga il senso di umanità e civiltà.
E’ chiaro come il circolo vizioso odio, razzismo e terrorismo si autoalimenti in un contesto che ha perso gli anticorpi naturali alla rinascita dell’ideologia fascista: tutto questo va arginato e contrastato prima che si arrivi ad un punto di non ritorno.
L’Italia bisogna saperlo riconoscere è attraversata dalla violenza razzista e sessista, ed in Italia inoltre manca una rilevazione sistematica sul razzismo, sulle sue forme, sulla sua diffusione.
Occorre riprendere l’impegno civile di tutti noi per costruire un’accoglienza adeguata ai migranti, solo così si possono combattere le soluzioni populiste ed evitare reazioni emotive e non, fuori dai principi democratici.
Si deve evitare di vedere la presenza dei migranti sul nostro territorio come la causa di tutte le nostre ansie e paure. Bisogna quindi ribaltare il concetto che oggi va per la maggiore che non ce ne è più per tutti, in realtà sono i pochissimi che hanno tanto che fanno crescere le disparità, solo attraverso una concreta redistribuzione delle ricchezze si diminuirà questo enorme inaccettabile accentramento delle risorse e si ridurranno le diseguaglianze e differenze sociali oggi fortissime.

L’insorgere di populismi e fascismi contro la presenza di migranti nel nostro territorio intende soffiare, spargere ed alimentare paure e rifiuti, acquisendo facili consensi, speculando su questa condizione attraverso un’operazione di forte strumentalizzazione della realtà.

Tutto questo va contrastato distinguendo la sicurezza dall’immigrazione e dall’accoglienza.

Questo è il brodo di culture razziste e di destra ed il terreno in cui tali fenomeni si affermano e si ampliano.
Va pertanto tenuta alta la guardia contro l’emergere di nuovi fascismi che oggi prendono la forma del razzismo, della xenofobia, della paura dello straniero o del diverso, mantenendo anche i loro connotati antichi.
La battaglia per un’accoglienza ferma ma degna, è una battaglia della ragione e della democrazia: non si può mollare su questo pena il rischio che possiamo essere travolti su tutto.

L’antifascismo è un bene comune, il tratto fondante della Repubblica italiana e della nostra democrazia: è il principio che sta alla base della Costituzione nata dal sangue versato dai partigiani e dal sostegno a loro offerto dalla popolazione civile.