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Meno tasse per i lavoratori: "Il risultato della lotta e della mobilitazione del sindacato"
Detassazione
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A partire da in busta paga con il taglio dell’Irpef. Per quattro milioni e mezzo sarà la prima volta grazie ad una nuova detrazione. Tutti coloro che già percepiscono il ‘bonus 80 euro’, cioè chi guadagna tra 8.200 e 24.600 euro lordi annui, avranno diritto ad un ulteriore taglio delle tasse di 240 euro l’anno. 
Chi ad oggi non riceve il ‘bonus 80 euro’, o lo riceve solo parzialmente, cioè percepisce tra i 24.600 e i 28.000 euro, avrà diritto ad un beneficio mensile fino a 100 euro.
Chi guadagna tra i 28.000 e i 35.000 euro avrà una riduzione delle tasse di almeno 80 euro.  
Chi ha una retribuzione annua tra i 35.000 e i 40.000 euro potrà usufruire di una detrazione che si abbassa gradualmente fino ad azzerarsi.
I lavoratori che guadagnano fino a 12.500 euro non pagheranno l’Irpef.

UN PRIMO IMPORTANTE PASSO È STATO FATTO

Ora dobbiamo andare avanti per ottenere un sistema più equo e progressivo.
Vogliamo una riforma fiscale per:
continuare ad abbassare le tasse ai lavoratori ed estendere la riduzione fi- scale ai pensionati;
rivedere complessivamente le aliquote, il sistema delle detrazioni e incre- mentare il sostegno ai lavoratori con figli;
detassare gli aumenti contrattuali per sostenere la contrattazione;
intervenire sulle tante ingiustizie fiscali affermando il principio della pro- gressività. Chi ha di più deve pagare di più;
rendere effettive le misure sul contrasto all'evasione per recuperare risorse e abbassare le tasse sul lavoro e sulle pensioni e per creare lavoro di qualità per giovani e donne;
intervenire sui lavoratori poveri e sugli incapienti, anche cancellando i con- tratti pirata e i part-time involontari, rafforzando il sistema di welfare con nuove misure sociali.



L
a proposta di taglio del cuneo fiscale illustrata dal governo ai sindacati che decorrerà dal 1° luglio 2020 prevede benefici che vanno da un massimo di 1.200 euro l’anno (100 euro per ogni mese lavorativo) per i redditi fino a 28.000. Poi, secondo le nuove tabelle su cui si sta lavorando, si scende gradualmente: sopra i 28.000 euro e fino a 35.000 l'importo decresce fino a 80 euro mensili (960 euro annui), mentre sopra i 35.000 euro l'importo decresce con un decalage, fino ad azzerarsi a quota 40.000 euro. È quanto si legge nel documento presentato dal ministro dell'Economia Roberto Gualtieri al tavolo con Cgil, Cisl e Uil. 

Nelle intenzioni del governo, il provvedimento arriverà con un decreto entro fine mese. “Il taglio del cuneo fiscale – ha spiegato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte durante l’incontro con i sindacati – interesserà circa 16 milioni di lavoratori. È il primo passo verso una riforma complessiva del fisco e in particolare dell'Irpef. Una misura che certifica in modo inoppugnabile che la manovra riduce le tasse ai lavoratori e alle famiglie. Coinvolgeremo in questo piano di riforma fiscale anche i pensionati. L'obiettivo è restituire sicurezza economica ai lavoratori e alle famiglie, rendendo più equo il sistema tributario”. Per Gualtieri, il vertice “è andato molto bene, c’è stata ampia convergenza sulla modalità con cui varare questo primo intervento importante a sostegno dei redditi da lavoro dipendente”.

LANDINI: DOPO ANNI AUMENTANO I SALARI, UNA GIORNATA IMPORTANTE
"Oggi è una bella giornata perché nel confronto con il governo abbiamo portato a casa un risultato per i lavoratori". Così il segretario generale della Cgil Maurizio Landini al termine dell'incontro a Palazzo Chigi in un video messaggio su RadioArticolo1: "Dopo tanti anni – afferma – c'è un provvedimento che vede l'aumento del netto in busta paga e la riduzione delle tasse sui lavoratori dipendenti: chi aveva il bonus ne vedrà aumentata la cifra da 80 a 100  euro mensili, poi ci sono 4 milioni e mezzo di lavoratori con un reddito da 25 mila fino a 39 mila euro che vedranno crescere le detrazioni e quindi il netto in busta paga. È un inizio, non abbiamo risolto tutti i problemi, ma sicuramente la strada è quella giusta". Ora, precisa il numero uno della Cgil, "vogliamo una riforma fiscale vera che riveda gli scaglioni dell'Irpef, che combatta l'evasione fiscale e rimoduli l'Iva perché questo è il modo per reperire le risorse necessarie agli investimenti e a creare nuovo lavoro".  Lunedì 27 gennaio il confronto con il governo proseguirà sulle pensioni: "Bisogna cambiare la Fornero; dare una prospettiva ai giovani; riconoscere il lavoro delle donne e quello gravoso. E poi occorre discutere di Mezzogiorno, rinnovare i contratti nazionali di lavoro e aumentare i salari. Per queste ragioni, abbiamo chiesto all'Esecutivo di detassare gli aumenti contrattuali e un impegno sulle assunzioni. Andiamo avanti. Come abbiamo visto la lotta paga, stiamo uniti, è il momento di portare a casa dei risultati per cambiare questo Paese".

 

QUI IL VIDEO DEL SEGRETARIO CGIL,
Maurizio Landini 

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