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"Piazza San Giovanni gremita, siamo il paese reale". Successo per la manifestazione della Cgil a Roma. I piacentini: "Bellissima giornata"
LA MANIFESTAZIONE

Lanna: “Una grande giornata per la Cgil, una manifestazione che fa bene all’Italia
e anche a Piacenza”

Tra i 400 piacentini che, partiti alla mezzanotte di venerdì oggi hanno sfilato per le vie di Roma, anche 8 ultra-settantacinquenni. Favali (SPI): “Partecipazione che mi ha commosso”


“Una manifestazione serena, gioiosa che speriamo possa portare al centro del dibattito la situazione del paese reale: grande giornata”. Così Paolo Lanna, segretario generale della Camera del Lavoro di Piacenza, ha commentato la manifestazione nazionale della Cgil che dietro lo striscione “Il futuro è dei giovani e del lavoro” ha gremito piazza San Giovanni con due cortei.
SCIOPERO GENERALE? - La segretaria Camusso è stata chiara: il diritto di sciopero è stato esercitato in passato e verrà ancora usato, ma nulla è stato deciso. “La situazione politica è molto fluida – osserva Lanna – la Cgil prenderà decisioni conseguenti al quadro che si verrà a creare. Intanto godiamoci questa bellissima manifestazione di massa che fa bene al Paese. E anche a Piacenza”.
I numeri della manifestazione? Li dà, o meglio li “spiega”, Tamer Favali, segretario provinciale Spi-Cgil di Piacenza. “Piazza San Giovanni non è riuscita a contenere tutti, noi di Piacenza siamo arrivati all’imbocco mentre la parte conclusiva del corteo doveva ancora partire – spiega il sindacalista - questo è un dato evidente e su questo sono d’accordo con Susanna Camusso che nei giorni scorsi aveva detto che dal palco non sarebbero stati sparati numeri: guardate quanti siamo e vedremo se la manifestazione riesce o meno. Per questo dico: la manifestazione è stata un successo senza precedenti”.
Il programma degli oltre 400 piacentini che sono arrivati a Roma è stato “pesante” ma, alla fine, “soddisfacente” dicono i partecipanti. Levataccia alla mezzanotte di venerdì, 12 ore di bus, corteo e ritorno. Un percorso fatto da coloro che sono saliti su 8 bus che hanno raccolto partecipanti in tutta la provincia. “E’ stato stancante, ma personalmente ho avuto modo di conoscere altre realtà italiane che come noi a Piacenza stanno lottando per il lavoro” spiega Andrea Peverali, 27enne piacentino disoccupato dopo una serie di contratti precari alle Poste. Gemma, 47enne collaboratrice scolastica, spiega: “Chi non vive certi problemi fa fatica a capirli, e anche i media hanno le loro colpe: quando ne parlano non usano un linguaggio fruibile a tutti. Mentre venire qui in piazza ti fa sentire il polso dei problemi del paese”.
“Undici manovre di politica economica e finanziaria in due anni e mezzo di tagli”, ha fatto il conto la Camusso dal palco. E a patirne sono stati anche i pensionati.
“C’è stata una bella presenza di pensionati di tutte città e di tutte le Regioni ben visibili – commenta Tamer Favali, Spi Cgil Piacenza -. Noi dello Spi di Piacenza siamo venuti giù un giorno prima perche ovviamente per le persone anziane questo è un grande sfgorze che denota una grande passione, ma le previsioni meteo incerte ci hanno fatto propendere per non far sopportare orari e ritmi che a una certa età stanno addosso per settimane. Da Piacenza abbiamo accompagnato 8 persone di più di 80 anni. La cosa che più mi ha colpito è stato un cartello dello Spi di Brindisi dove c’erano tre uomini e una donna, tutti tra gli 85 ed i 90 anni; ti commuovi a vedere queste cose”.



LA CONFERENZA STAMPA

“Il futuro è dei giovani e del lavoro”. Ma anche di pensionati costretti a sopravvivere, precari cui sono stati negati i progetti per un futuro stabile, lavoratori dipendenti la cui azienda è in stato di crisi che si ritrovano con lo stipendio e la vita dimezzati dalla cassintegrazione.


Questo il messaggio lanciato dal segretario generale della Camera del Lavoro Paolo Lanna e dal segretario organizzativo Paolo Chiappa per la manifestazione nazionale della Cgil in programma sabato 27 a Roma. Nel corso della conferenza stampa svoltasi nella sala Guido Rossa della Camera del Lavoro di via XXIV Maggio, i vertici del sindacato hanno ricordato come da Piacenza siano in programma “otto pullman, di cui almeno due di pensionati” per un obiettivo totale di almeno 400 persone.

In queste ore molte persone, sopratutto giovani, stanno chiamando lo 0523/459791 per gli ultimi posti disponibili sui bus (partenza ore 23,30) che passeranno a Borgonovo, Castelsangiovanni, Sarmato, Rottofreno, San Nicolò, Pontenure e Fiorenzuola. Il ritrovo cittadino è per mezzanotte di venerdì 26 al parcheggio dello stadio Garilli.

Nel corso della conferenza stampa, Chiappa e Lanna hanno ricordato l’efficace campagna del “Non più”: ossia una campagna di inserzioni e ricerche personale su internet e sui social network in cui si ricercavano giovani disposti a tutto, fino a che un “grido virtuale” ha sopraffatto i manifesti con una frase “Siamo giovani non più disposti a tutto”.
E di giovani si è parlato nel corso della conferenza stampa. Così Paolo Lanna “Se si pensa di uscire dalla crisi incancrenendo la precarietà in ingresso nel marcato del lavoro, si sceglie la strada sbagliata, come d’altro canto non è pensabile che i pensionati possano ’sopravvivere’ con le pensioni da fame e la perdita del valore d’acquisto. Ma la Cgil porta avanti una piattaforma cui corrisponde ad ogni protesta una proposta”.

Ventimila dall’Emilia Romagna a Roma il 27 novembre

per la manifestazione nazionale Cgil “Il futuro è dei giovani e del lavoro”

Circa ventimila lavoratori e lavoratrici, giovani, pensionati sono in partenza sabato 27 novembre dall’Emilia Romagna verso Roma per la manifestazione nazionale Cgil sotto lo slogan “IL FUTURO E’ DEI GIOVANI E DEL LAVORO”: 300 i pullman, tre i treni speciali da Bologna, Modena e Reggio Emilia, inoltre tanti i mezzi privati autorganizzati. La manifestazione di Roma prevede due cortei da Piazza della Repubblica e da Piazzale dei Partigiani fino a piazza San Giovanni, con intervento conclusivo del nuovo leader Cgil Susanna Camusso.

Il segretario generale Cgil regionale Vincenzo Colla ha illustrato stamattina in conferenza stampa le ragioni e gli obiettivi della giornata di lotta, che in questi giorni sono stati al centro di una grande campagna di assemblee nei luoghi di lavoro e nelle leghe Spi, degli attivi di dirigenti e delegati svolti in tutte le province e degli innumerevoli incontri con istituzioni, partiti, associazioni e movimento degli studenti, che hanno prodotto sostegno e larghe adesioni.

Nelle scelte politiche del governo – ha sottolineato Colla – c’è l’attacco ai diritti del lavoro e alla contrattazione, c’è il taglio drastico delle risorse locali e dello stato sociale, ma non c’è futuro per il paese e in particolare per i giovani, oggi costretti alla precarietà che li priverà domani di una pensione dignitosa. Abbiamo bisogno di interlocutori validi per traghettare la crisi, per mettere in campo rapidamente una seria politica economica e industriale, per aggredire il tema colossale della redistribuzione del reddito, contro l’ingiustizia intollerabile che ancora una volta fa pagare ai lavoratori e ai pensionati il prezzo più alto, mentre non si toccano le rendite e i grandi patrimoni. Questo governo ha fallito e deve andarsene.”

Colla ha fatto anche il punto della crisi in territorio regionale, dove tira aria pesante, la cassa integrazione straordinaria e in deroga dilagano, aumenta il tasso di disoccupazione e 120.000 persone, in gran parte giovani, sono in cerca di lavoro. Nonostante qualche segno di ripresa per l’export, il 2011 si profila ancora più drammatico per l’occupazione. Il Tavolo regionale anticrisi tra Regione, istituzioni locali, parti sociali, sta definendo le priorità da salvaguardare di fronte al taglio delle risorse deciso del governo e i capitoli sono: ammortizzatori, sanità e servizi alla persona, emergenza trasporto pubblico locale, istruzione-innovazione-ricerca a partire dai Poli tecnologici. “Ma tutta la società regionale – ha concluso Colla - è di fronte alla sfida della riprogettazione e innovazione dell’insieme del sistema pubblico, sul piano istituzionale, delle reti infrastrutturali e dello stato sociale: una scommessa nella quale anche il sindacato dovrà fare la sua parte.”