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Piano Provinciale a sostegno dei lavoratori e delle imprese colpite dalla crisi
Di fronte a questa grave crisi economica, sociale e occupazionale il Sindacato Piacentino ha cercato di mettere in campo iniziative già nel 2008, poi nel 2009, attraverso il coinvolgimento della Provincia, le parti datoriali, gli istituti di credito e, con la Contrattazione sociale Territoriale, i Comuni del territorio, a partire da quello del capoluogo, con l’obiettivo iniziale ( da confermare per il 2010 – 2011 ) di definire un Piano Provinciale a sostegno dei lavoratori e delle imprese coinvolte nella crisi. Questa operazione è riuscita finora solo in parte per le difficoltà riscontrate a far assumere alla Provincia un ruolo forte di coordinameno, a far uscire i Comuni dalle logiche di campanile e per la scarsa collaborazione finora dimostrata da parte di “soggetti forti” come la Camera di Commercio e la Fondazione Piacenza – Vigevano.
Il Tavolo costituito presso la Commissione di Concertazione in Provincia , allargata ai Comuni Capo-fila dei Distretti, ha non solo l’obiettivo di monitorare e possibilmente unificare le iniziative a sostegno delle famiglie colpite dalla crisi, ma anche quello di fare proposte concrete in merito allo sviluppo del territorio piacentino.
Come Dipartimento , questa fase, dovrà essere seguita in stretto rapporto con la Segreteria della CdLT con l’obiettivo di costruire un quadro di analisi da mettere a disposizione dell’intera Organizzazione, che possa anche produrre qualche proposta di merito da sottoporre all’attenzione dei nostri interlocutori.
In tal senso il confronto e la ricerca di Intese finalizzate a mettere in campo tutti gli strumenti possibili attraverso l’emissione di BANDI , di Protocolli con impegni dei Distretti, dei Comuni, a tutela dei lavoratori, dei pensionati , dei cittadini in difficoltà dovrà proseguire con ancor più determinazione, in sinergia con lo SPI e la FP in primis e con il coinvolgimento attivo di tutte le Categorie e dei Servizi della CGIL Piacentina.
Il Dipartimento Welfare e Contrattazione dovrà diventare sempre più sede di discussione, di elaborazione e di monitoraggio della Contrattazione Sociale Territoriale, che assumerà inevitabilmente un ruolo sempre più decisivo , di cui non c’è ancora piena consapevolezza all’interno dell’organizzazione e nel rapporto con le Categorie e con le RSU.
Occorre, a tale riguardo, confermare anche per i prossimi anni il risultato quantitativo ottenuto nel 2009 e quello ormai in dirittura di arrivo del 2010, che colloca il nostro territorio come quello dove la CONTRATTAZIONE SOCIALE TERRITORIALE è stata maggiormente sviluppata a livello regionale e nazionale ( 45 Comuni coinvolti dalle OO.SS dei Pensionati con Protocolli d’Intesa o Verbali di Incontro conclusivi; più 2 Protocolli d’Intesa Confederali su 3 ( a tutt’oggi manca solo Castelsangiovanni ), insieme ai Pensionati ed alla Categoria , nei Comuni Capo-fila dei Distretti Socio-Sanitari ) ; si tratta ora di riqualificarne maggiormente i contenuti , attraverso Piattaforme che vedano il coinvolgimento dell’intera Organizzazione, con un ruolo importante delle Zone Distrettuali. Occorre una più accentuata impostazione confederale per affrontare nuove emergenze, nuovi diritti, problemi territoriali, efficacia ed equità dei sevizi alla persona ( Anziani, Minori, Infanzia, Giovani, Immigrati….) , ruolo dei servizi pubblici locali, politiche della casa, politiche dei trasporti ( mobilità sociale ) , per realizzare una maggior coesione sociale e la difesa dei redditi da lavoro e da pensione.
Con riferimento alle politiche socio – sanitarie , l’istituzione del FRNA porta ad una modificazione sostanziale del modello di welfare locale; in tale contesto dobbiamo far assumere al Distretto un ruolo sempre più importante, anche in relazione alle difficoltà che stà incontrando il processo di costituzione delle ASP e alla fase di Accreditamento in corso, che dovrà essere gestita e monitorata in sintonia con i contenuti dell’intesa regionale. Nell’ambito del Confronto con l’Esecutivo della Conferenza Socio-Sanitaria, dobbiamo prevedere specifici incontri con la Direzione A.USL per cercare di dare continuità al processo di miglioramento della Sanità Piacentina; in questi anni sono stati fatti dei passi in avanti, ma occorre un impegno specifico per affrontare alcuni punti di criticità ( liste di attesa, mobilità passiva, lungo degenza…) ancora presenti e per riqualificare i servizi socio-sanitari territoriali ( Case della salute, Medicine di Gruppo…. )

CLAUDIO MALACALZA,
DIPARTIMENTO CONTRATTAZIONE SOCIALE CGIL PIACENZA