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Sciopero generale, 350 piacentini hanno detto "NO" con la Cgil a Bologna
Circa 350 piacentini hanno detto “No” insieme alla Cgil territoriale ad una manovra "sbagliata, iniqua e che scarica sulle spalle dei soliti il peso della correzione del bilancio". Un bilancio positivo quello dello sciopero generale di oggi per la confederazione, che ha organizzato otto pullman partiti di buona mattina da Piacenza, Fiorenzuola e Castelsangiovanni e che si sono andati ad unire ai 100mila manifestanti che hanno colorato di rosso le strade di Bologna.
“E’ stato un corteo allegro e vivace capace di portare proposte alternative e serie ai tagli indiscriminati del Governo – ha spiegato Paolo Lanna, segretario generale della Cgil di Piacenza che ha partecipato al troncone di manifestazione che ha percorso via Lame, via Marconi e via Ugo Bassi prima di sfociare in piazza Maggiore dove Susanna Camusso, vice segretaria generale, ha tenuto un comizio conclusivo interrotto dagli applausi decine di volte.
“Coloro che in questo Paese hanno un reddito superiore a centocinquantamila euro possono pagare per due anni un’addizionale che permetta di non chiedere ai lavoratori a mille euro al mese di rinunciare ai loro contratti": questa è una delle proposte lanciate dal vice segretario Camusso, durante il suo intervento. “Tra le idee suggerite all’esecutivo – ricorda lo stesso Lanna - abbiamo rimarcato l’opportunita’ di alzare le tasse sulle rendite finanziarie citando, a proposito, l’esempio della Gran Bretagna”. Ampia condivisione, poi, sulle critiche alla manovra da parte degli amministratori locali e dei governatori delle Regioni: "Siamo l’unico Paese - ha commentato Lanna - che pensa che si possa fare una manovra scaricando tutti i costi sulle Regioni, sulle Province e sui Comuni".


25 giugno sciopero generale Cgil – 100.000 a Bologna
per la manifestazione regionale con Susanna Camusso

Straordinaria adesione in Emilia Romagna alla giornata di mobilitazione contro la manovra del governo promossa oggi dalla Cgil: 100.000 partecipanti hanno gremito i due cortei della manifestazione regionale svolta a Bologna, inondando la città e premendo su piazza Maggiore stracolma. “Non pensavamo a un risultato così grande – dice al microfono Vincenzo Colla, segretario organizzativo della Cgil regionale, che presenta gli interventi. Parlano Primiano D’Apote precario della scuola di Bologna, Gino Caraffi delegato metalmeccanico di Reggio Emilia e Stefania Pisaroni, Rsu sanità di Piacenza. Parla il segretario generale aggiunto della Fnsi Giovanni Rossi e infine la vice segretaria Cgil nazionale Susanna Camusso. “La legge bavaglio e le ristrutturazioni che tagliano posti di lavoro in molte aziende dell’informazione e allargano a dismisura la precarietà – afferma Giovanni Rossi - sono due facce della stessa medaglia: si punta ad intimidire i giornalisti, che un tempo erano formati per essere i cani da guardia della democrazia, mentre oggi vengono preferiti come cagnolini da salotto dei potenti.”
Tra un intervento e l’altro vengono annunciati i dati dello sciopero, che ha registrato una alta adesione in tutta la regione (di seguito alcuni numeri significativi), con risultati analoghi a precedenti astensioni dal lavoro di carattere unitario. E vengono richiamate le tante adesioni fioccate in questi giorni, a partire dalla risoluzione approvata dal Consiglio Regionale dell’Emilia Romagna (con i voti dei gruppi Pd, Sel-Verdi, IdV, Federazione della sinistra e Movimento 5 stelle), che esprime “piena condivisione delle motivazioni e degli obiettivi alla base dello sciopero generale indetto dalla Cgil”. Analoghi pronunciamenti sono venuti da numerosi Comuni – tanti i sindaci con la fascia tra i manifestanti -, da forze politiche, associazioni e movimenti, come l’Unione studenti universitari e la rete degli studenti medi.
Alla testa dei due cortei (partiti da Piazza dell’Unità e Piazza Azzarita) gli striscioni giallorosso con la stessa parola d’ordine: “Una manovra del governo ingiusta e sbagliata – fermiamoli!”; accanto il logo nazionale della giornata “Tutto sulle nostre spalle” e la declinazione adottata dalla campagna regionale con lo slogan “C’è chi taglia/C’è chi Italia”. La Fillea sfila con le bandiere listate a lutto, per denunciare l’ennesimo caduto sul lavoro, ieri nel cesenate, e ricordare tutti i lavoratori che pagano con la vita la mancanza di sicurezza.
Susanna Camusso si è avviata con il corteo da Piazza Azzarita - che ha reso omaggio al cippo dei partigiani caduti nella battaglia di Porta Lame - e ha raggiunto poi l’altro serpentone partito da piazza dell’Unità. Dal palco attacca il governo “che per 600 giorni ha raccontato una fiaba sulla crisi e oggi senza ammettere di aver sbagliato, vara una manovra che nega il futuro ai giovani e ai nuovi cittadini immigrati, che pesa sulle fasce più deboli, sui lavoratori pubblici e privati e sui precari, togliendo risorse alle Regioni e gli enti locali, con gravi conseguenze per lo stato sociale.” La vice segretaria Cgil nazionale richiama poi le proposte della Cgil, dal piano straordinario per il lavoro alla tassazione sulle rendite finanziarie, all’addizionale da far pagare per due anni a chi ha un reddito superiore ai 150.000 euro, “per non chiedere ai lavoratori che prendono mille euro al mese di rinunciare ai loro contratti”.
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La Cgil sarà in piazza in piazza a Roma il 1 luglio con la Fnsi “per difendere la libertà di stampa e nello stesso tempo – conclude Camusso - per fare la nostra parte nella grande battaglia per la legalità.” E la Cgil regionale e bolognese annunciano l’adesione alla manifestazione sugli stessi temi che avrà luogo lunedì sera a Bologna in piazza S. Stefano.

Alcuni dati significativi dello sciopero in Emilia Romagna
Settore metalmeccanico: Astra Piacenza 70%, Ocme Parma 75%, Brevini Reggio E. 90% operai e 70% impiegati, Tecnogas Reggio E. 90%, Ferrari Auto Modena 70%, Maserati Modena 90%, Arcotronics Sasso Marconi 70%, GD Bologna 70%, Bonfiglioli Bologna 90%, Ima 95%, Cefla Imola 70%, Fox Bompani Ferrara 90%, Berco Ferrara 50%, Marcegaglia Ravenna 75%, Cisa Ravenna 85%, Marcegaglia Forlì 55%, Sacim Cesena 65%, Scm Rimini 60%, Antonelli Rimini 100%.
Settore costruzioni: adesione media in regione del 60/70% nei cantieri edili, del 70% nel legno, 90% nel cemento, 80% nei manufatti; alcune aziende: RDB Piacenza 100%, Coop Ccpl Parma 100% operai, CDC Modena 80% impiegati e 90% operai, Tecnoform Bologna 80%, Coop Lavoranti Legno Ferrara 100%, Industria Cornici Ferrara 55%, Cmc e Italcementi Ravenna 100%, Gruppo Ferretti Forlì 75%, Ferretti Nautica Cattolica-Rn 100%, Trevi Cesena 95%, Valentini Rimini 60%, Comeca Rimini 80%.
Settore Agroindustria: adesione media industria alimentare Bologna 90%, Conserve Italia Pomposa Ferrara 48%, Sorgeva Coop agricola Argenta FE 83%, Civ Riunite Modena 95%, Consorzio Parmareggio Modena 85%, Parmalat Parma 60%, Nestlè Parma 90%, Barilla Pedrignano Parma 70%, Pollo del Campo Forlì 50%, Cevico Forlì 100%, Fruttagel Ravenna 70%, New Factor Rimini 80%, NewLat Reggio E. 70%, Coop Cantine Riunite Reggio E. 90%.
Chimica, gomma plastica, ceramica, vetro, energia: Safta Piacenza 80%, Marazzi Reggio E. 80%, Trevi Bologna 95%, Hera Imola 95%, Basel Ferrara 70%, dato medio Ravenna 75%, Vinavil Ravenna 90%, Edilplast Forlì 95%, Bormioli Parma 70%, Enia Parma 70%, Hera Rimini 70%; dato medio piastrelle Modena 80%.
Tessile-abbigliamento: M. Burani Reggio Emilia 80%, Interta Bologna 90%, Marv Fashion Ferrara 75%, Baldinini Cesena 95%.
Commercio: Autogrill Piacenza 70%, Lidl Piacenza 80%, Parma Terme 60%, Gruppo Cir Reggio E. 80%, Cir Modena 75%, Autogrill Roncobilaccio Bologna 100%, Coop Adriatica Minganti e Dagnini Bologna chiuse, Camst Imola 70%, Coop Alfonsine Ravenna 100%, Cir Ferrara 65%, Copma Ferrara 70%, Pierantoni Forlì 95%, Gruppo Coop Rimini 40%; dato medio regionale nella cooperazione 65%, nella vigilanza 55/60.
Funzione Pubblica: Comune Bologna 57%, Ospedale S. Orsola Bologna 62%, Comune Ferrara 60%, Ospedale S. Anna Ferrara 68%, Policlinico Modena 70%, Comune Parma 76%, Enia Parma 75%, Comune Riccione 70%, Comune Sant’Arcangelo 80%, Asl Rimini 62%, Comune Reggio E. 90%, Ospedale Santa Maria Reggio E. 87%; dato medio enti locali Ravenna 75%.
Settore comunicazione: Telecom tecnici Bologna 70%, Zanichelli Bologna 70%, Telecom Parma 75%, Telecom Rimini 60%.
Bancari-Assicurazioni: Gruppo Unipol Bologna 70%, Carim Rimini 37%.
Settore trasporti: Ravenna Porto bloccato, Ogr Bologna 60%, Ogr Rimini 60%, media regione aziende merci 50/60%.