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Il segretario della Camera del Lavoro Paolo Lanna: "La Cgil è parte lesa nei casi dei tesseramenti forzati Spi e dei conti fantasma dei metalmeccanici"
E ora "guardiamo al futuro con una nuova e giovane classe dirigente"
Qui di seguito, l’articolo di Michele Rancati (copyright Editoriale Libertà) sulla conferenza stampa del segretario generale della CdLT di Piacenza

DI MICHELE RANCATI da LIBERTà del 15 settembre 2010

"Le iscrizioni forzate allo Spi non sono certamente piovute dal cielo, c’è stato un corto circuito che ha danneggiato non solo i pensionati coinvolti, ma anche la Camera del lavoro. Il tutto senza vantaggi concreti per nessuno: per questo lo definisco un momento di idiozia collettiva che non mi spiego". E’ questa l’affermazione più forte che il segretario provinciale della Cgil Paolo Lanna ha fatto nel corso dell’incontro che ha convocato ieri mattina, aprendosi alle domande della stampa sui temi scottanti che da mesi coinvolgono l’organizzazione di via XXIV Maggio.
"Ci sono alcuni casi aperti - ha precisato - ma non si può assolutamente parlare di questione morale: il nostro sindacato è sano e forte, ci sono stati episodi spiacevoli per responsabilità di singoli, noi siamo i primi a volere chiarezza in tempo brevi. La nostra parola d’ordine è e sarà: trasparenza".
BOTTI-SALERNO - Lanna è partito dall’indagine sul conto corrente parallelo aperto dall’ex segretario Fiom Paolo Botti e dall’ex segretario Cisl Gianni Salerno (entrambi indagati). "A noi risulta che ci siano stati due conti fantasma, uno aperto nel 1999 da esponenti di Cgil, Cisl e Uil e chiuso nel 2002, l’altro aperto poco dopo solo da Botti e Salerno. Voglio dire ai lavoratori che tutti i loro contributi sono giunti a destinazione correttamente, non sappiamo ancora come si alimentassero quei conti, ma in ogni caso noi siamo parte lesa nella vicenda: per questo i nostri legali Sergio Ghiretti e Franco Focareta hanno presentato un esposto per costituirci parte civile e tutelare la Camera del lavoro. Al di là delle questioni penali, crediamo che certe pratiche siano incondivisibili da chi fa il sindacalista".
TESSERE FANTASMA SPI - Altrettanto ferma la posizione sulle iscrizioni forzate allo Spi, che hanno portato all’iscrizione sul registro degli indagati della Procura di 5 rappresentanti della Cgil: "La dimensione del fenomeno è in fase di definizione, noi stiamo collaborando pienamente con la magistratura, a cui chiediamo solo di fare presto. La categoria ha avviato il ritesseramento e il rinnovamento degli organismi dirigenti, gli indagati hanno ancora un ruolo per poco tempo, fino a quando cioè si esauriranno le collaborazioni che avevano in atto. Però non penso che ci fosse un sistema illecito pianificato a tavolino, solo un corto circuito figlio del desiderio di ben figurare: una sorta di idiozia collettiva, visto che i vantaggi economici e politici per lo Spi sono stati nulli. In caso di processo ci costituiremo parte civile".
CAUSA LISTA ALTERNATIVA - Questione lista alternativa (che ha presentato una causa civile per vedersi riconosciuti i voti presi, ma attribuiti solo alla mozione 2 a cui erano legati): "Il congresso è chiuso, abbiamo applicato le regole, lo dice anche Carlo Ghezzi: non ha più senso rivendicare qualche posto, meglio guardare al futuro. Rivolgersi al tribunale è stato un errore politico, perché tutta la Cgil ha innanzitutto il dovere di far rispettare le regole e lo statuto. Dragoni e compagni sono un patrimonio storico dell’organizzazione che vogliamo valorizzare, ma non possiamo confrontarci se c’è in mezzo un elemento così forte".