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Congresso Cgil Piacenza: 10.000 lavoratori e pensionati hanno partecipato alle assemblee. “Ora fase cruciale con i congressi di categoria. Al Congresso provinciale verrà presentato Documento per il rilancio del Lavoro a Piacenza”

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PIACENZA - Contratti scaduti da tempo, crisi aziendali, vertenze e “riforme” contro le quali lottare. In un clima piuttosto pesante per il lavoro piacentino sono stati comunque oltre 10mila i lavoratori piacentini che hanno partecipato alle assemblee congressuali, alla base del XVII Congresso della più grande confederazione generale del lavoro italiana. Tra le novità, un “documento territoriale” che lancerà le proposte per il rilancio del lavoro a Piacenza che verrà reso noto il 6 e 7 marzo, data del Congresso provinciale della Cgil.

“In questi giorni e stiamo vivendo le ultime assemblee di lavoratori attivi e pensionati prima della cruciale fase dei congressi provinciali di categoria, e naturalmente del congresso della Camera del Lavoro Territoriale di Piacenza” ha spiegato ieri Paolo Lanna, segretario generale uscente, insieme ad alcuni segretari generali di categoria impegnati nel percorso congressuale.
“Il congresso Cgil si gioca tutto nelle assemblee di base degli iscritti, quel voto ha effetto fino a Roma: cristallizza le decisioni. In questi giorni si sta decidendo il futuro della Cgil” ha aggiunto Lanna che ha reso noto i dati di questa fase.

Sono state 355 le assemblee imbastite dall’organizzazione di via XXIV Maggio, 320 quelle che hanno riguardato categorie di “attivi” e 35 le assemblee organizzate su tutto il territorio provinciale dai pensionati dello Spi-Cgil. “In oltre 350 assemblee, alla fine dei conti andremo a parlare a circa 10mila lavoratori attivi, tra questi voteranno circa 7mila lavoratrici e lavoratori. Infatti, nelle assemblee abbiamo accolto la partecipazione di lavoratori non iscritti, semplici simpatizzanti che non hanno diritto di voto ma che hanno accompagnato questo percorso fondamentale per dare forza ai rappresentanti dei lavoratori”.
“Per dare il senso dell’andamento della discussione – ha proseguito Lanna - tra quelli che hanno votato circa il 98% hanno espresso il voto per il documento Camusso-Landini, circa il 2% al documento che vede come primo firmatario Giorgio Cremaschi”.

Oltre alla votazione sui documenti congressuali, ogni singola assemblee ha potuto proporre degli emendamenti: singole richieste di modifica. “Sono state molto numerose le proposte uscite a Piacenza, andranno a migliorare i documenti congressuali fino a Roma” è stato spiegato.

Ora questa nuova fase dei congressi di categoria vedrà 650 delegati coinvolti nei 12 Congressi di categoria provinciali. In ogni congresso di categoria ci si soffermerà sui problemi del settore specifico. “Oltre alla discussione ordinaria, il congresso Cgil farà uscire anche delle nostre proposte per il territorio di Piacenza: un programma da affidare al nuovo gruppo dirigente della confederazione”. Per arrivare a questo importante documento è stato svolto un lavoro preliminare “lungo e articolato”. Qualche anticipazione sul documento è stata fornita in conferenza stampa da Gianluca Zilocchi, attuale responsabile dell’Ufficio vertenze della Cgil di Piacenza.
“Si è cercato di individuare le possibilità di sviluppo e investimento del territorio per uscire dalla crisi. E’ stato avviato un lavoro di ricerca delle aree produttive dismesse per il rilancio del manifatturiero, poi c’è un filone sull’agroindustria, comparto interessato da un momento di profonda ristrutturazione e c’è un capitolo sul problema degli appalti. Sarà oggetto di discussione al congresso e da qui verrà proposto a parti datoriali e enti locali”.
Per diventare motore del cambiamento, anche quest’anno la Cgil ha confermato l’investimento nella Ricerca “Dati Osservatorio Economia e Lavoro a Piacenza e Provincia” che culminerà con una giornata di studi e confronto prevista dopo il congresso, in marzo.
L’ultima parte dell’incontro con la stampa è stato dedicato alle criticità di comparto evidenziate dai lavoratori nelle assemblee di base. Dalla viva voce dei dirigenti sindacali sono emersi disagi attorno al mancato rinnovo dei Contratti Nazionali (alcuni scaduti dal 2006) passando per la “mannaia” delle riforme Fornero (sia sl piano del lavoro sia su quello previdenziale) fino alla crisi strutturale di interi settori, a partire dall’edilizia. Insomma, i chiari di luna non sono dei migliori, ma la voglia di cambiamento, rilancio e partecipazione espressa dai lavoratori in questo percorso congressuale della Cgil a Piacenza possono rappresentare un punto di svolta della rappresentanza.