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Dai Campi del Dolore: concerto testimonianza sull’orrore dei Lager
Mercoledì 26 gennaio alle ore 21.30 presso il salone "N.Mandela" della Camera del Lavoro Territoriale di Piacenza in via XXIV Maggio 18, in occasione delle celebrazioni legate alla Giornata della Memoria (27 gennaio), si terrà uno spettacolo di musiche, canti e parole "per non dimenticare".
Giunta ormai alla sua settima edizione, la rassegna di musica e parole "Musica al lavoro" è organizzata dalla Cgil di Piacenza con il supporto dell’Arci.


26 gennaio 2011
GIORNATA DELLA MEMORIA
inizio spettacolo ore 21.30
ingresso €. 5,00

Il concerto-tematico dei CANTOSOCIALE
DAI CAMPI DEL DOLORE
Storie, Canti, Musiche, Memorie di Deportazione


"Poiché grazie a Dio abbiamo avuto a Dachau alcune giornate di gelo, abbiamo finalmente potuto risolvere il problema degli esperimenti di sopravvivenza di soggetti esposti all’aria aperta a temperature bassissime. I soggetti immersi in acqua a temperatura da 2° a 10° sono stati poi lasciati all’aperto a temperature di diversi gradi sotto lo zero….Per più di 260 esperimenti ho registrato 98 casi mortali…in alcuni casi i soggetti, per lo più prigionieri russi o di razza zingara, sono sopravvissuti contro ogni ragionevole previsione.", dal Rapporto provvisorio concernente gli esperimenti di ipotermia nel campo di Dachau.

CARCANO Piero voce recitante, canto, animazione, percussioni, kazoo
GRISOLIA Vittorio violino, mandolino, flauti etnici, baghèt(cornamusa bergamasca), armonica a bocca
ROTA Gianni chitarra acustica, flauto traverso, voce, percussioni
BURATTI Davide contrabbasso, voce
ANZALDI Cristian chitarra classica, fisarmonica, banjo,voce

Il gruppo dei CANTOSOCIALE in collaborazione con l’associazione culturale ALAMBRADO e l’Archivio di storia Orale e Popolare "Fiorella Scaglioli" presenta DAI CAMPI DEL DOLORE un concerto-testimonianza in memoria e per tener viva la memoria dell’Olocausto e le vittime dei Lager .


Un percorso dalla cattura al viaggio alla vita nei campi di concentramento caratterizzato dall’orrore e talvolta dalla speranza e poi il lavoro massacrante , la fame , la paura, la morte. Le storie , i pensieri, le testimonianze emergono dai monologhi costituiti da letture di poesie e da racconti e soprattutto canti e canzoni che li contestualizzano. Una lettura frutto di ricerche sul filo della memoria e del racconto orale in linea con il lavoro che accompagna da sempre i Cantosociale. I canti provengono in gran parte dai lager e sono spesso frutto di rifacimenti di canzoni d’epoca,popolari e militari, di melodie che venivano cantate addirittura dagli stessi aguzzini delle SS e venivano poi riproposte dai deportati con nuovi testi dissacranti. forti da testimonianze, poesie che entrano nei monologhi e soprattutto da canti e canzoni.. Canti divenuti in gran parte simbolo in diverse nazioni,dell’opposizione all’occupazione nazista;capaci di aggregare persino accompagnare talvolta atti di ribellione. Alcuni canti sono in forma di preghiera corale, per infondere speranza e forza morale a dispetto delle condizioni tragiche in cui si era costretti vivere.


Versi di incredibile forza riescono a parlare d’amore a dispetto dell’orrore, come la "Ninnananna del crematorio" scritta da un deportato costretto a portare il cadavere del proprio figlio e della moglie dalla camera a gas all’inceneritore. altri addirittura riescono ad ironizzare anche sulle camere a gas.


Non mancheranno musiche della tradizione popolare yddish e zingara .In particolare alcuni brani riguarderanno specificatamente il popolo dei Rom e le altre vittime della follia nazista : disabili, malati di mente, e perseguitati politico sindacali e religiosi.Per questo sono state appositamente recuperate dall’oblio alcune canzoni d’autore appositamente riarrangiate ,come del resto gli altri brani di repertorio.


Tra queste "Se il cielo fosse bianco di carta" di Ivan Della Mea, un omaggio all’autore recentemente scomparso tratto dalla lettera del ragazzo galiziano Chaim lanciata oltre il filo spinato del lager di Pustkow e straniera come "Yellow Triangle"del cantautore irlandese Christy Moore sui diversi triangoli cuciti sui cappotti che contraddistinguevano le diverse categorie di deportati e "Tredici milioni di uomini" dei Cantacronache sull’assurdità del genocidio ebreo.


Musiche e brani originali dei Cantosociale infine riporteranno alla giusta attenzione anche le vicende degli I. M. I., gli internati militari italiani catturati e costretti al lavoro coatto nei campi dai nazifascismi, il loro rifiuto ad aderire al nazifascismo dopo l’8 settembre li obbligherà a umiliazioni, lavoro duro e soprattutto la fame e per molti oltre 60.000 su 600.000 li porterà alla morte.

Lo spettacolo che è al secondo anno di repliche dopo essere stato rappresentato in numerosi centri del nord Italia è realizzabile in spazi diversi( sale, aule, piazze teatri..) e non necessità di particolari supporti logistici. L’impianto voci è a nostra cura.

Lo spettacolo in versione appositamente modificata in forma di lezione-concerto, aperta ai diversi contributi e interazioni di insegnanti e studenti viene proposta nei diversi contesti scolastici dalle Medie alle Superiori.