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Ius soli: "Rinvio della legge è un atto di debolezza del Governo". Carrà (Cgil): "Legge di civiltà che serve al Paese"


A proposito della legge sulla cittadinanza serve una messa a fuoco dell’attuale situazione.
L’approvazione della nuova legge sulla cittadinanza rivolta ai minori stranieri deve rimanere una priorità.
La decisione del Governo di rinviare la votazione in Senato è sbagliata; non può esserci alcun cedimento culturale od arretramento alla propaganda della destra.
La marcia indietro del Governo rappresenta un vero atto di debolezza che rimanda ancora una volta il riconoscimento dei cittadini migranti nati e cresciuti nel nostro Paese.
Questa decisione è una pesante conseguenza del gravissimo ritardo culturale e politico italiano sulle questioni legate all’integrazione degli immigrati che risiedono stabilmente nel nostro Paese e di cui si sentono pienamente cittadini.

Il ritardo è imputabile ai Partiti e al Parlamento che hanno grandi responsabilità, anche perché hanno assecondato nella pubblica opinione una deriva con cui oggi è difficile fare i conti.

Lo spostamento a dopo l’estate dell’approvazione della legge segna l’affermazione di una propaganda cinica e spregiudicata e in questo modo si affermano le ragioni di una cultura ipocrita e regressiva che affonda una legge di civiltà che serve al nostro Paese.

Ed invece è successo ancora una volta. il Senato che avrebbe dovuto avviare la discussione in Aula del Disegno di Legge di riforma sulla cittadinanza, l’ha rimandata su volontà del Governo.

La discussione del Decreto legge sui vaccini ha impegnato la gran parte della seduta, che avrebbe dovuto essere dedicata anche e non solo alla legge sulla cittadinanza. La recente scelta del Governo di porre la questione di fiducia su altri due decreti legge (per il salvataggio delle Banche Venete e sul Mezzogiorno), ma non sul disegno di legge sulla cittadinanza, ha reso inevitabile per volontà del Premier Gentiloni un ulteriore slittamento della discussione della riforma a settembre.

Come CGIL esprimiamo la più forte preoccupazione perché questo potrebbe comportare la definitiva archiviazione di una legge che più di un milione di bambini e ragazzi nati e/o cresciuti in Italia aspettano da lunghissimo tempo.

La campagna elettorale alle porte e l'apertura della sessione di bilancio renderebbero sempre più difficile una definitiva approvazione della legge in autunno.

E’ giusto dire al Governo però che gli annunci e le dichiarazioni hanno fatto il loro tempo. È giunto il momento di scegliere: tra le presunte convenienze elettorali e la garanzia dei diritti di migliaia di bambini e giovani che sono cittadini di fatto, ma sono trattati ancora come ospiti dalla legge.

In autunno però non si pongano altri ostacoli ad una legge che parla di democrazia e di civiltà, e il cui cammino è iniziato nel 2012 con la raccolta di oltre 200.000 firme da parte della Campagna “L’Italia sono anch’io” di cui la CGIL è parte integrante ed importante.




Il Responsabile del Centro Lavoratori Stranieri

della CGIL di Piacenza

Bruno Carrà