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Scuola e Ricerca
Lavoro@Lavoratori. Importante tre-giorni di conferenze dell'Isrec sul lavoro. A Piacenza l'8, il 9, e il 10 marzo. QUI TUTTE LE INFO
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Il Convegno di tre giorni dell’Isrec – realizzato con il sostegno della Regione Emilia Romagna, della Fondazione di Piacenza e Vigevano, dei Sindacati confederali e di alcuni sponsor privati - intende togliere dall’invisibilità il tema centrale della nostra epoca: il lavoro. 


VI edizione del Convegno sulla storia e il suo insegnamento nell’era digitale lavoro@lavoratori.it
 Piacenza, 8-9-10 marzo 2018



Mai come oggi il lavoro è stato al centro delle nostre preoccupazioni, del dibattito politico nazionale e internazionale, persino incluso in una recente riforma scolastica nazionale, che lo contempla in “alternanza” con la scuola. E mai come oggi sono di difficile applicazione gli strumenti intellettuali per comprenderne le dinamiche, per definirne i caratteri, conoscerne gli effetti, coglierne le direzioni di cambiamento e di modificabilità,
In altri termini, l’affastellarsi delle parole, degli slogan mediatici ci impediscono di vedere, dietro il dito che dovrebbe indicarla, la luna.
Il Convegno di tre giorni dell’Isrec – realizzato con il sostegno della Regione Emilia Romagna, della Fondazione di Piacenza e Vigevano, dei Sindacati confederali e di alcuni generosi sponsor privati - intende perciò togliere dall’invisibilità il tema centrale della nostra epoca.
Per “vedere”, abbiamo bisogno di osservare i fenomeni da molti punti di vista, di mettere a fuoco intersezioni illuminanti, che siano il rapporto con la natura, sotto forma di ricaduta ecologica delle pratiche lavorative, la considerazione della complessità delle dinamiche globali, con cui rimettere nella giusta prospettiva storica e analitica il fenomeno migratorio, o la capacità di osservare il panorama postindustriale delle nostre città, i suoi “vuoti” di fabbriche arrugginite e i suoi “pieni” di enormi scatole di cemento contenitrici di merci e uomini telecomandati.
Rivolgere l’attenzione alle trasformazioni produttive e al loro effetto sull’esistenza delle donne e degli uomini sollecita un’indagine storico-genealogica, che sappia svelare, attraverso la ricostruzione delle dinamiche, anche l’origine e gli esiti dei modelli interpretativi utilizzati.
Dovremo entrare nei musei della civiltà contadina, della storia industriale per far emergere che la storia è stata storia del lavoro e dei lavoratori.
Ma soprattutto, abbiamo sentito la necessità, sia per comprendere che per trasmettere la storia, di aprire le pagine dei poeti, osservare le tavole dei pittori, ripercorrere le scene dei film, riascoltare le canzoni, e per questo la sera del 9 marzo sarà dedicata a un concerto-spettacolo con uno storico e musicisti di fama che ripercorreranno la storia del lavoro attraverso le sue canzoni. Per provare l’impresa, abbiamo perciò chiesto a una ventina di storici, che hanno aderito con interesse ed empatia - storici della società, dell’economia, della politica, del diritto, dell’antropologia, della cultura, dell’arte –, di aiutarci a “pensare” alle dimensioni odierne del lavoro in rapporto alle esistenze reali dei lavoratori, confortati dal contributo collettivo del Comitato scientifico e grazie all’aiuto venuto dai partner – la Fondazione Luigi Micheletti e l’Isec di Sesto san Giovanni, anzitutto, ma anche tutti gli istituti di storia contemporanea della rete nazionale del “Parri” - e dai patrocinatori ricordati sul programma.