Cgil Piacenza
Ricerca semplice documenti
Sindacato NIDIL - CGIL
Somministrati e Atipici
Zilocchi, Bollati (Fp), Bussacchini (Fiom). Eletta dal Comitato direttivo la nuova segreteria della Cgil di Piacenza
Cgil Piacenza, eletta Segreteria Confederale a “tre”
Insieme a Zilocchi, Stefania Bollati (Fp) e Ivo Bussacchini (Fiom). Colla (segr. gen Cgil E-R): “Fase nuova con impianto politico e progettuale importante per Piacenza”


Il Comitato direttivo della Camera del Lavoro di Piacenza ha votato nel primo pomeriggio di lunedì 19 maggio la nuova Segreteria Confederale della Cgil di Piacenza: con quasi il 90% dei voti favorevoli, l’assise che raggruppa tutte le categorie e la sensibilità della Cgil ha deciso per una Segreteria a tre, più “snella” - negli ultimi anni la Segreteria è stata composta da cinque membri.

Oltre al segretario generale Gianluca Zilocchi, viene confermata Stefania Bollati, 43 anni, piacentina, segretaria generale Funzione Pubblica Piacenza. Con Zilocchi e Bollati entra in Segreteria Ivo Bussacchini, 43enne, segretario generale Fiom Piacenza.

Dopo un confronto molto partecipato in cui i membri del “parlamentino” Cgil hanno messo sul tavolo spunti e riflessioni sull’attuale fase politica e sindacale, è partita la consultazione sulla Segreteria. “L’impianto politico e progettuale di Zilocchi – riassunto in un documento conclusivo votato all’unanimità - ha messo in evidenza un lavoro collegiale di questa Camera del Lavoro, importante per questa città e per la Cgil dell’Emilia-Romagna” ha commentato il segretario generale della Cgil Emilia-Romagna Vincenzo Colla dopo che sono stati resi noti i dati delle votazioni.
Hanno votato a favore della Segreteria a tre composta da Zilocchi, Bollati e Bussacchini 47 dei 53 votanti, 2 gli astenuti e 4 i voti contrari.
Il prossimo passo sarà l’assegnazione delle deleghe, che verranno rese note nei prossimi giorni.
Nel corso della seduta, il Direttivo ha approvato all’unanimità un Ordine del Giorno proposto da Bruno Carrà (responsabile ufficio stranieri) in cui si sottolinea il lavoro dei pensionati iscritti allo Spi che hanno imbastito dei corsi d’italiano per i profughi.