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"La risorsa dell’RDB siamo noi lavoratori": sciopero e corteo per il centro di Piacenza. LE FOTO DELLA MANIFESTAZIONE. Rossi (Fillea-Cgil): "Gli operai pagano scelte manageriali sbagliate"
La risorsa dell’RDB siamo noi lavoratori, che mandiamo avanti l’azienda in condizioni precarie: mancano i guanti, le scarpe antinfortunistiche ma noi andiamo avanti perché noi siamo l’RDB, non sono l’RDB i manager che hanno fatto palate di miliardi negli anni scorsi e poi hanno portato questa grande realtà sull’orlo del baratro”. Così un operaio del Gruppo RDB ha concluso la serie di comizi in piazza Cavalli, a Piacenza, dove è terminato il lungo corteo che ha caratterizzato lo sciopero nazionale di otto ore indetto dai sindacati di categoria: Fillea-CGIL, Feneal-Uil e Filca Cisl nel solco della vertenza del Gruppo specializzato in materiale edile: circa 1000 dipendenti in Italia e la sede a Pontenure (Piacenza).
Nonostante un blocco dell’autostrada a causa di un incidente abbia precluso la manifestazione, partita alle 10,30 di oggi, giovedì 21 luglio, di fronte alla sede degli Industriali in via IV Novembre, a circa 100 lavoratori del Gruppo, la partecipazione allo sciopero è stata molto alta con tutti gli stabilimenti chiusi. Nessun numero è stato fornito dagli organizzatori, ma il serpentone ha coperto completamente il tratto di Corso Vittorio Emanuale con slogan con al centro la dignità del lavoro e l’occupazione, lamentando il mancato pagamento di 14esima e di altri emonumenti.
Sul palco, ovvero dai gradoni all’ombra del Gotico, il primo a parlare è stato il segretario nazionale della Fillea-Cgil Giovanni Rossi.
“Siamo qui perché vogliamo denunciare una gestione scellerata che ha gettato al vento grandi opportunità che aveva e che ha ancora oggi RDB – ha detto Rossi, più volte interrotto dagli applausi – le scelte dell’amministratore delegato e di altri dirigenti ci hanno portato quasi al fallimento, e i lavoratori sono qui per dire forte e chiaro che non ci stanno a pagare le scelte sbagliate fatte sulla loro pelle”.
“Negli ultimi 20 anni – ha proseguito Rossi verso i lavoratori in sciopero – questa azienda ha fatto miliardi a palate ma ora non fa investimenti per l’innovazione di processo del prodotto e chi vuole mettere le mani sul Gruppo vuole tagliare la metà degli operai. Noi non ci stiamo: non lasciamo indietro nessuno”. L’appello finale del leader della Fillea nazionale è stato improntato all’unità sindacale: “Dobbiamo continuare a stare uniti al di là della protesta: dobbiamo essere pronti a fare delle scelte”.
Uff.Stampa CGIL Piacenza

(le immagini sul sito www.cgilpiacenza.it sono di proprietà della Camera del Lavoro di Piacenza. Ogni riproduzione è concessa purché venga citata la fonte)
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