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Edilizia e Legno
Sciopero RDB a Pontenure, 700 lavoratori da tutta Italia davanti ai cancelli dell’azienda: "Vogliamo chiarezza sul futuro" LE FOTO
Sciopero RDB, 700 lavoratori davanti ai cancelli dell’azienda arrivati con i pullman da tutta Italia. Chiarezza sul futuro e garanzie occupazionali al centro della protesta unitaria indetta da Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil.


"Il gruppo Rdb conta circa un migliaio di lavoratori distribuiti in 18 stabilimenti presenti in tutto il territorio nazionale. Stabilimenti che oggi hanno sospeso quasi ovunque l’attività - spiega Marco Carini segretario provinciale Fillea Cgil -, e in circa 600 - 700 hanno preso parte alla manifestazione davanti alla direzione centrale dell’azienda a Pontenure". "La situazione di difficoltà in cui versa Rdb è frutto sia della crisi, di enorme portata, che ha colpito il settore dell’edilizia, ma anche della crisi stessa in cui versa l’azienda - prosegue Carini - che fino a qualche anno fa era leader del proprio comparto e molto solida. Siamo al punto in cui siamo arrivati anche a seguito di scelte errate. Adesso in quasi tutti gli stabilimenti Rdb è stato fatto ricorso alla cassaintegrazione, e nonostante a livello nazionale fosse stato chiesto un incontro con la proprietà per discutere su come uscire da questa situazione, non era arrivata risposta". "E’ invece notizia di oggi che l’azienda ha accettato di incontrarci il 24 giugno " conclude Carini. 




COMUNICATO SINDACALE del COORDINAMENTO R.S.U.
GRUPPO R.D.B. SpA


Il Coordinamento Nazionale delle RSU, in rappresentanza di tutti gli stabilimenti del Gruppo R.D.B., riunitosi a Bologna il 31 maggio 2011, esprime forte preoccupazione per la situazione economica e finanziaria in cui versa l’azienda.

Dopo ampio e approfondito confronto sulla situazione nelle diverse unità produttive e a fronte del comunicato stampa diramato dal C.d.A. il 13 maggio c.m., in cui si definiscono le linee guida per il riequilibrio finanziario della società e si dichiara l’intento di razionalizzare gli stabilimenti per ridurre i costi operativi, il Coordinamento delle RSU dichiara che:

il giusto risanamento finanziario del Gruppo non può passare attraverso la dismissione degli asset strategici o la chiusura di altri stabilimenti;

la ricapitalizzazione finanziaria deve essere in parte investita in innovazione di processo e di prodotto, al fine di superare la pesante crisi del settore;

l’utilizzo degli ammortizzatori sociali deve servire a superare questo momento di difficoltà e mantenere all’interno del Gruppo RDB le professionalità esistenti.

Il Coordinamento delle RSU è determinato nel mettere in atto forme di pressione e di civile e democratica protesta contro una Direzione Aziendale che si sta dimostrando indifferente alle richieste di trasparenza e sta violando il diritto di informazione dei lavoratori e chiede con forza all’Amministratore Delegato e al Consiglio di Amministrazione della società di avviare un confronto responsabile sul piano industriale e sulle strategie per il futuro.

A sostegno della posizione espressa, il Coordinamento Nazionale delle R.S.U. proclama per il 9 giugno 2011, una prima giornata di SCIOPERO di 8 ore con PRESIDIO.


Il Coordinamento Nazionale
FeNEAL-UIL FILCA-CISL FILLEA-CGIL

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 Marco Carini, segretario generale Fillea Cgil di Piacenza, commenta: “Ora Piacenza, le sue istituzioni, la società civile e il mondo politico devono fare fronte comune per salvaguardare le centinaia di lavoratori del Gruppo RDB impiegati sul nostro territorio”. Non a caso lo sciopero del 9 giugno, prossimo indetto unitariamente, si svolgerà a Pontenure, sede del Gruppo nato nel 1908. “Chiediamo la salvaguardia dell’occupazione e chiarezza sul futuro del Gruppo – prosegue Carini – per questo invitiamo tutti a tenere alta l’attenzione per far sì che l’azienda possa superare la crisi e mantenere così il lavoro a tante famiglie piacentine. Per questi motivi è indispensabile la masisma partecipaizone alla manifestazione nazionale del 9 giugno a Pontenure”. 

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RDB, PAPARO INCONTRA I LAVORATORI IN SCIOPERO: “IN DEFINIZIONE LE DATE PER UN TAVOLO PROVINCIALE”
OK PER IL VERTICE A ROMA: L’ASSESSORE PLAUDE ALLA “TEMPESTIVA DISPONIBILITÀ” DEL MINISTERO

La Provincia sta definendo le date per la convocazione di un tavolo provinciale per mettere a confronto le parti sulla delicata situazione dell’Rdb. Nel frattempo la nostra proposta di un tavolo ministeriale è stata accolta dal sottosegretario Stefano Saglia, grazie anche all’interessamento dell’onorevole Tommaso Foti. Abbiamo apprezzato la tempestiva disponibilità del dicastero. Stiamo facendo tutto il possibile per tutelare un’azienda di importanza nazionale e il suo grande patrimonio, anche storico, per il nostro territorio”. Così l’assessore provinciale Andrea Paparo, che ha incontrato questa mattina i mille lavoratori dell’Rdb in sciopero nazionale. I dipendenti hanno manifestato davanti ai cancelli dello stabilimento di Pontenure. La protesta è stata indetta dalla sigle sindacali Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil. 
Paparo ha raccolto le istanze e le preoccupazioni dei lavoratori e si è confrontato anche con alcuni amministratori dei territori interessati. A Piacenza l’azienda ha basi a Pontenure (qui anche la produzione del Gasbeton, prodotto a basso consumo energetico), Castelvetro-Monticelli (“Valmontana”), Cadeo e Borgonovo (entrambi chiamati “Terre Cotte”). 
16, nel complesso, gli stabilimenti sul territorio italiano. 
“Appresa la notizia delle difficoltà dell’azienda – ha precisato l’assessore provinciale – abbiamo immediatamente chiesto l’attivazione dei tavoli. Condividiamo la preoccupazione dei lavoratori. L’attenzione è massima, stiamo parlando di una delle imprese che ha fatto la storia dell’imprenditoria piacentina”. 
Le Rsu di Fillea Cgil, Feneal-Uil e Filca Cisl esprimono "forte preoccupazione per la situazione economica e finanziaria in cui versa l’azienda" Il Coordinamento delle RSU è determinato nel mettere in atto forme di pressione e di civile e democratica protesta contro una Direzione Aziendale che si sta dimostrando indifferente alle richieste di trasparenza e sta violando il diritto di informazione dei lavoratori