L’assemblea è stata l’occasione per tracciare un primo bilancio della scuola primaria alla luce dei tagli subiti nell’a.s. 2009/10 a causa della riforma Gelmini (tagli che proseguiranno nei prossimi anni): gli insegnanti hanno evidenziato come, a fronte di una netta diminuzione di risorse in termini di ore e di finanziamenti, si sia cercato di difendere ad ogni costo la qualità della scuola e i modelli orari richiesti dai genitori, con la costituzione di “orari spezzatino” e rotazioni su numerose classi, accogliendo all’occorrenza alunni smistati tra le classi (a causa della mancata sostituzione di insegnanti assenti). Tutto ciò ha comportato un inevitabile impoverimento dell’offerta formativa, anche se il reale stato di sofferenza della scuola non è stato percepito da molte famiglie.

Proprio per ridare centralità al tema della scuola e per scuotere le coscienze, durante l’assemblea è emersa la proposta di organizzare uno sciopero della fame a staffetta.