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Scuola e Ricerca
I NUOVI ORDINAMENTI DELLA SECONDARIA SUPERIORE.
Il giorno 30 ottobre 2009 si è tenuta l’assemblea dei docenti degli Istituti di secondo grado della provincia di Piacenza sul tema “Il futuro della scuola secondaria di secondo grado”

Dopo ampia discussione sugli schemi di regolamento relativi al riordino dell’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico di licei, istituti tecnici e istituti professionali si è pervenuti alle seguenti conclusioni.
 
  • Il  rinvio delle iscrizioni per il prossimo anno scolastico, al 27 febbraio 2010, risulta assolutamente  insufficiente sia per superare la criticità di un progetto di revisione dell’attuale struttura della scuola secondaria superiore, sia per consentire agli studenti e alle famiglie quella ponderatezza necessaria per una scelta così rilevante per il futuro formativo dei giovani. I tempi e l’incertezza normativa producono di fatto uno stato di confusione che impedisce una definizione certa del piano dell’offerta formativa da parte delle scuole e una scelta consapevole e serena da parte di studenti e genitori
 
  • I provvedimenti,sono esclusivamente ispirati da una esigenza economico-finanziaria: (tagliare risorse economiche e professionali al nostro sistema pubblico di istruzione)  che ha determinato una scelta calata dall’alto senza alcun confronto e ascolto del personale della scuola
 
  • E’ inaccettabile che le Istituzioni scolastiche, per la pianificazione del loro percorso organizzativo/didattico, abbiano come riferimento schemi di regolamento che non sono ancora norme
 
  • Non vi è alcun collegamento fra i regolamenti presentati e l’innalzamento dell’obbligo di istruzione a 16 anni, peraltro non ancora pienamente attuato
 
  • Manca ogni omogeneità fra i contenuti dei piani di studio del primo biennio di tutti i tipi di Istituto e gli assi culturali previsti dal DM 139/07
 
  • La drastica riduzione del tempo scuola produrrà un drammatico incremento della disoccupazione fra i lavoratori della scuola, disperderà esperienze e competenze, causerà una discrasia e una contradditorietà fra le finalità educative dichiarate e le risorse strutturali, professionali e finanziarie che sottendono ai piani proposti. Tali quadri orari permetteranno solo un impianto di tipo contenutistico e un’azione didattica prettamente nozionistica anziché promuovere un’azione pedagogica volta allo sviluppo delle competenze necessarie alla formazione di cittadini consapevoli
 
  • Negli schemi dei regolamenti manca qualsivoglia forma di sostegno all’autonomia delle scuole per il raggiungimento degli obiettivi formativi. La nuova organizzazione proposta e la presenza di nuovi organi di gestione (che presumibilmente andranno a confliggere con gli attuali organi collegiali) fanno nascere seri dubbi sulla possibilità di esercitare le dinamiche dell’autonomia scolastica nonché la preoccupazione circa la reale indipendenza delle istituzioni scolastiche da soggetti terzi chiamati a partecipare finanziariamente alla gestione delle scuole.
 
 
L’assemblea dei docenti delle scuole superiori ha dato mandato alla segreteria della FLC CGIL di Piacenza di chiedere – eventualmente anche in modo unitario con le altre organizzazioni - un confronto urgente con le istituzioni territoriali competenti per la programmazione, a partire dall’Amministrazione Provinciale, al fine di acquisirne gli orientamenti e formulare loro proposte coerenti con i contenuti del dibattito odierno, nello spirito di concorrere a costruire un’offerta formativa superiore per il territorio equilibrata, di qualità e di prospettiva, capace sia di valorizzare le positive esperienze realizzate dalle autonomie scolastiche che di cogliere eventuali nuove opportunità, senza disperdere il patrimonio professionale accumulato.
I docenti hanno auspicato che detto confronto possa concretizzarsi in tempi utili per consentirne l’efficacia, e, comunque, svilupparsi preventivamente rispetto all’adozione formale dei provvedimenti istituzionali: anche per questo, ovvero la necessità di un approfondito confronto tra tutti i soggetti sociali, culturali e istituzionali potenzialmente coinvolti, si rende necessario che il Governo non proceda a tappe forzate che di fatto riducono la cosiddetta “riforma” solo a tagli e ad operazioni burocratiche.
Un confronto che, per il riverbero che un intervento di sistema sulle scuole superiori produce anche in ordine al mercato del lavoro, al mondo delle professioni, alle strutture universitarie territoriali, dovrebbe vedere impegnato direttamente anche il sindacato confederale.
L’assemblea dei docenti delle scuole superiori ha chiesto inoltre di convocare prossimamente una nuova riunione per fare il punto del percorso, discutere dei risultati del confronto e decidere forme e modalità di prosecuzione della partecipazione attiva delle scuole su questo tema, fondamentale per il futuro del sistema formativo del nostro Paese e del nostro territorio.