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"No alla privatizzazione dei servizi pubblici" Presidio della Funzione pubblica sotto il palazzo della Provincia di Piacenza 
Presidio dei sindacati, stamattina, davanti al palazzo della Provincia di Piacenza, in relazione allo sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori del comparto igiene ambientale, per contrastare l'approvazione del cosiddetto decreto Ronchi, in questi giorni all'esame della Camera.
 
Il provvedimento prevede la liberalizzazione dei servizi pubblici locali, prevedendo tra le altre cose che la quota di capitale in mano pubblica scenda sotto il 30%, lasciando spazio ai privati. Il provvedimento rende di fatto obbligatorie le gare per l'affidamento dei servizi da parte degli enti locali e vieta, quindi, salvo per casi eccezionali, l'assegnazione diretta a società prevalentemente pubbliche e controllate in maniera stringente dall'ente locale affidatario. A partire dal 31 dicembre 2010 quindi, le concessioni frutto di una assegnazione diretta cessano.
 
Una delegazione dei sindacati è stata ricevuta dal presidente della Provincia, Massimo Trespidi.
 
A BOLOGNA L'ASSESSORE ZANICHELLI INCONTRA LE RAPPRESENTANZE SINDACALI DEI LAVORATORI
 
Positivo, a giudizio di tutti i partecipanti, l’esito dell’incontro svolto stamane tra le rappresentanze regionali di CGIL, CILS e UIL e dei lavoratori del settore igiene urbana e l’assessore regionale all’ambiente Lino Zanichelli.  I sindacati, in sciopero nazionale contro il decreto legge 135 di riforma dei servizi pubblici locali, si sono rivolti all’Assessore per esprimere le loro preoccupazioni ed avere garanzie sull’impegno della Regione per la regolazione ed il controllo pubblico dei servizi idrico e dei rifiuti, per mantenere le finalità pubbliche dei servizi ambientali, l’integrazione del ciclo e i diritti dei lavoratori.
“Il confronto con i lavoratori e le loro rappresentanze è molto importante – ha dichiarato Zanichelli - e non parte da oggi: ci deve aiutare a rafforzare la qualità dei servizi ambientali forniti ai cittadini, ad adottare tariffe eque e nel contempo ad offrire occupazione e sicurezza del lavoro per gli addetti. Il settore dell’ambiente può liberare inoltre nuove risorse per attività di prevenzione, recupero e nuovi prodotti, attraverso gli investimenti del Piano d’azione ambientale ed altre iniziative.”  
Nel corso dell’incontro si è ricordato come in Emilia-Romagna operi un sistema di aziende “multiutilities” che garantisce il ciclo idrico integrato e l’attività di raccolta e di smaltimento dei rifiuti. La regolazione pubblica è stata rafforzata anche recentemente con la legge regionale 10/2008 che ha dato più responsabilità al livello regionale nella definizione della tariffa di riferimento e nell’esercizio di un controllo, anche di tipo sanzionatorio, sui gestori dei servizi ambientali. Un rafforzamento che mira a contenere le tariffe, a sviluppare un servizio industriale, aperto alle innovazioni tecnologiche, per ridurre i consumi e gli sprechi e per dare sicurezza al territorio.
“L’art.15 del decreto legge 135 non tiene conto di questo impegno - ha sottolineato Zanichelli -. Mentre è aperto un confronto sul Calderoli e sul codice ambientale (ex dlgs 152/2006), questa norma si muove verso una pura e semplice privatizzazione del settore, con una forzatura centralistica che rischia di risultare inapplicabile. Solo un sistema equilibrato di competenze tra Stato e Regioni – ha aggiunto l’Assessore - può garantire quelle forme di flessibilità e, soprattutto, quelle finalità sociali ed ambientali nell’erogazione dei servizi pubblici che sono già in essere nella nostra realtà”. “Continueremo a batterci in tutte le sedi – ha concluso Zanichelli a cominciare dalla Conferenza Stato-Regioni, valutando le iniziative più appropriate a difendere questa impostazione"