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"No a una sanità divisa per censo". L’intervento di Stefania Pisaroni (Fp-Cgil Sanità)



Riflessioni sui cambiamenti futuri nella Sanità, anche a Piacenza

Le conseguenze derivanti dall’applicazione della Spending Review o Revisione della Spesa, del Decreto Balduzzi , Ddl Legge di Stabilità 2013 , provvedimenti varati dal governo tecnico Monti , e le altre manovre finanziarie che si sono succedute e in corso , dal 2013 e per gli anni futuri , condizioneranno in modo importante il nostro Servizio Sanitario Nazionale ponendo il problema rispetto all’evoluzione in negativo di tali provvedimenti e agli effetti che produrranno circa la garanzia di assistenza sanitaria alle persone.
Su un diritto fondamentale, come la salute, bisogna essere cauti e valutare le conseguenze di certe decisioni in quanto il diritto ad essere curati deve appartenere a tutti, evitando di creare una sanità per fasce sociali differenti orientandosi verso privatizzazioni.
Suscita infatti grande preoccupazione quanto affermato dal premier Monti in questi giorni usando termini poco rassicuranti : “ Servizio Sanitario Nazionale a rischio”.
Che la sanità abbia bisogno di essere riorganizzata e ripensata in alcuni settori individuando le vere e reali fonti di sprechi è una linea d’intervento condivisibile ma che si metta in dubbio la sostenibilità futura del sistema sanitario nazionale è grave, poiché da anni , dal governo Berlusconi
a Monti, vi è un tentativo , neppure tanto velato , di ridurre al minimo le prestazioni sanitarie pubbliche per passarle al privato , siano esse cliniche o assicurazioni.
La sanità deve restare pubblica per garantire a tutti i cittadini il diritto alla tutela della salute come sancito dall’art. 32 della nostra Costituzione.
Nella consapevolezza che i provvedimenti legislativi porteranno una pesante mancanza di finanziamenti anche per la sanità piacentina , riteniamo che ciò comporterà inevitabilmente modifiche strutturali significative anche nell’ambito dell’Ausl di Piacenza le cui ricadute si rifletteranno conseguentemente in termini di “revisione” dei servizi all’utenza e “revisione” delle dotazioni organiche di personale in quanto solo per la sanità locale si prevede un’assenza di finanziamenti pari a circa 20 milioni di euro in meno.
Allo scenario normativo e al contesto economico – finanziario quindi anche l’Ausl di Piacenza dovrà adeguarsi in quanto la nostra sanità sarà fortemente condizionata da fattori esogeni.
Per questo motivo noi condividiamo e sosteniamo le preoccupazioni espresse dalla RSU nel documento inviato agli organi di stampa e pubblicato il 17 novembre 2012 il quale descrive una situazione in divenire che pone diversi interrogativi .
Reputiamo che quanto espresso nel documento non abbia avuto lo scopo di creare un finto e immotivato allarmismo ma sia stato elaborato con l’intento di condividere un percettibile orientamento rispetto a decisioni definite dall’attuale governo e che modificheranno la sanità piacentina.
Siamo convinti che Piacenza debba rimanere dentro il sistema sanitario emiliano romagnolo ma questo deve riaffermare le nostre specificità, i livelli di competenze e professionalità cresciute con l’esperienza maturata negli anni, anche in una prevedibile fase di cambiamento.
Quindi nessun allarmismo. Solo la richiesta, decisa e condivisibile da parte della RSU alle Istituzioni locali,alla Direzione Generale dell’Ausl di garanzie “ di tenuta” sui servizi e sul piano occupazionale.
Nell’ambito di un quadro instabile, non definito, in una previsione non chiara rispetto alla prevista riduzione dei posti letto al fine di un riallineamento dei parametri dettati dalla Spending Review , salvaguardando le attività sia della struttura centrale ( Ospedale di Piacenza – Polichirurgico ) ma anche degli ospedali periferici ed esperienze già consolidate quali Salute Donna, Lungodegenza, Domiciliare, Salute Mentale, Dialisi, ecc..) dovrà avere come diretta conseguenza una maggiore integrazione col territorio e tra la rete dei servizi socio sanitari , rimodulando, se necessario e potenziando il supporto socio assistenziale .
In tema di risparmi e recupero di risorse, per quanto riguarda il nuovo modello di “ Aree Vaste”, le stesse rappresentano collaborazione e cooperazione tra Aziende Sanitarie e riteniamo che si debba
favorire una maggiore integrazione tra queste, essendo contrari a progetti che prefigurino il superamento delle attuali Aree Vaste e la formazione di Aziende Sanitarie Uniche, che contrastano, tra l’altro, il principio di prossimità dei cittadini ai servizi e della territorialità come modello in quanto a tutt’oggi non si hanno certezze e indicazioni circa la territorialità della nostra Ausl e se ciò coinciderà o meno con la prevista Provincia di Parma – Piacenza.
Questa nostra visione è tanto più determinante in questa fase caratterizzata da un prevedibile riordino delle strutture sanitarie, come stabilito dal Decreto Balduzzi dal quale si presumono cambiamenti organizzativi legati alla ridistribuzione di minori risorse nell’ambito della rete ospedaliera e rete territoriale .
Il Personale , le professionalità , tutte le qualifiche ed i livelli, indistintamente rappresentano il motore del nostro sistema sanitario ospedaliero e territoriale .
Nessuna tecnologia , terapia, risulta efficiente ed efficace in assenza di un operatore sanitario.
Noi sosteniamo un coinvolgimento , un rafforzamento del confronto territoriale fra le parti e chiediamo una condivisione su linee d’indirizzo, percorsi, soluzioni, volte alla tutela dei servizi e del personale che consentano il recupero di risorse e risparmi di gestione attraverso altre voci di spesa, a partire da consulenze ed incarichi .
L’Ausl di Piacenza possiede un patrimonio rappresentato dalle persone , dai dipendenti, con le loro professionalità , i quali, quotidianamente, con responsabilità ed impegno danno assistenza e cura , coadiuvati , supportati ed integrati da altre figure professionali che contribuiscono complessivamente al funzionamento delle nostre strutture sanitarie garantendo così il Diritto alla Salute ai cittadini del nostro territorio.

Stefania Pisaroni
Responsabile Sanità Fp Cgil