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Chiusura uffici Agenzia delle entrate, a rischio altre sedi. "C’è anche Fiorenzuola, così si allargano le maglie dell’evasione"


Visto che sta arrivando Natale, il direttore generale dell’Agenzia delle Entrate ha pensato di fare un nuovo regalo agli evasori fiscali: la chiusura, ovviamente decisa in modo unilaterale, di 5 sedi considerate "minori" dell’Agenzia delle Entrate, che si aggiungono alle 25 già chiuse nel 2013.

Sappiamo che anche l’ufficio di Fiorenzuola d’Arda, come tanti altri, è inserito in un piano di chiusure, la cui data non è ancora stata stabilita.

Le organizzazioni sindacali, nei mesi scorsi, avevano concordato con l’amministrazione centrale l’apertura di un tavolo tecnico e richiesto la sospensione delle chiusure. L’Amministrazione, infatti, non ha mai presentato un piano industriale o un progetto di riordino serio ed efficace, che andasse nella direzione di rafforzare - e non ridurre - la presenza dell’Agenzia e delle sue funzioni sul territorio.

L’unico criterio - spesso, come abbiamo potuto verificare, nemmeno del tutto veritiero - per scegliere se chiudere o meno un ufficio, è stato quello del "costo". Con una particolarità: se l’amministrazione comunale si sobbarca le spese di una nuova sede, l’agenzia accetta di lasciare aperto uno sportello, ovviamente con funzioni e personale ridotti. A Fiorenzuola abbiamo incontrato il Sindaco che ha dato la massima disponibilità nell’eventualità della chiusura e ha incontrato i vertici regionali dell’Agenzia, sottolineando l’importanza di mantenere aperto l’ufficio.

Sappiamo tutti, infatti, quale impatto abbiano sull’evasione fiscale un preciso e puntuale presidio del territorio, l’attività di verifica, i controlli messi in atto dall’Agenzia e la presenza stessa degli ispettori, nonché la grande attività di consulenza specializzata e costante informazione fornite ai cittadini, che vengono supportati e accompagnati nell’adempimento delle incombenze fiscali.

Non solo, mentre si calcola quanto costa l’affitto dell’ufficio e quanto potrebbero essere utili nella sede di Piacenza i dipendenti di Fiorenzuola, con un calcolo puramente utilitaristico, l’Agenzia si dimentica dei cittadini, ai quali - di fatto - i servizi dell’agenzia sono rivolti, e che sarebbero costretti a viaggi lunghi e disagevoli, per riuscire a portare a termine anche una semplice pratica (l’ufficio di Fiorenzuola è competente per un territorio molto vasto che arriva fino alla montagna).

Basta con il solito teatrino, in cui da un lato si dice di perseguire evasione, elusione, frodi fiscali e contributive e dall’altro si decide per un arretramento dello Stato dal territorio. Se davvero si vogliono recuperare quei 120 miliardi che ogni anno vengono sottratti al fisco, allora bisogna rafforzare la presenza, gli strumenti e le competenze per farlo. E non chiudere quelli che sono i presidi della legalità sul territorio. Altrimenti non si metterà fine al fatto che lavoratori, pensionati e imprese oneste continuano a pagare le tasse mentre c’è gente che, evadendo il fisco, mette in gioco gli interessi del Paese.

Fp Cgil Piacenza, MElissa Toscani
Cisl Fp Piacenza, Ernesto Catino