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Servizi pubblici e Terzo Settore
INAIL di Piacenza: declassata per legge
La Legge 26/02/2010 n. 25 ha previsto l’obbligo, per le pubbliche amministrazioni, di provvedere ad apportare un’ulteriore riduzione del 10% delle dotazioni organiche, oltre a quella risultante dalla L. 133/2008.
Cosa significa tutto questo per l’INAIL di Piacenza?
Significa che viene imposto un nuovo modello organizzativo che interviene in un contesto fortemente penalizzato da tagli già effettuati negli scorsi anni (basti pensare che dal 2005 al 2010 sono state perse, a livello nazionale, oltre 2.500 unità) e in un momento in cui l’ente è impegnato in un profondo processo di riorganizzazione e sviluppo che mal si concilia con i tagli imposti dagli ultimi provvedimenti legislativi.
Questa nuova riorganizzazione, dal 1 dicembre 2010, ha declassato la sede dell’INAIL di Piacenza da categoria A a categoria B, con la sede di Parma che ne diventa il punto di riferimento, la casa “madre”.
Ciò comporta la soppressione del dirigente (in quanto la Sede sarà affidata alla responsabilità di personale non dirigenziale), del responsabile medico, del legale di sede, di due responsabili di area (ne erano presenti 4 ) e con la necessità quindi di prevedere un accorpamento delle aree funzionali ad oggi presenti.
Sostanzialmente si perdono e si perderanno posti di lavoro, che non verranno rimpiazzati, e si prevedono ricadute, in termini di aumento dei tempi di attesa, per l’erogazione delle prestazione rivolte ai cittadini (ad es. aumenti dei tempi di definizione degli infortuni e quindi ritardi nei pagamenti agli stessi infortunati) in una struttura, quella piacentina, che è sempre stata considerata fiore all’occhiello nella nostra regione.
Ecco, ancora una volta, la dimostrazione di come si sta portando avanti la tanto sbandierata riforma della pubblica amministrazione, un susseguirsi di tagli generalizzati, economici e di risorse umane, che impediscono di intervenire positivamente sul miglioramento e l’efficienza dell’Ente.
Un passo indietro per la Pubblica Amministrazione, un passo indietro per Piacenza.