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Province: "Riordino è un fallimento del Governo". Venerdì Fp Cgil con gli altri sindacati della funzione pubblica occuperanno la Provincia

16 dicembre: delegazione Fp Cgil Piacenza a Roma per protestare contro il riordino delle Provincie. 

I sindacati della funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil occuperanno simbolicamente la Provincia venerdì, per tutta la giornata. Lo stesso faranno le organizzazioni sindacali delle altre province d’Italia, giudicando il governo "irresponsabile". Venerdì, faranno sentire la propria voce a fianco dei lavoratori occupando lo storico palazzo della Provincia che ha superato i 130 anni di storia e ora viene svuotata di professionalità, funzioni e risorse senza alcun paracadute per i dipendenti e i servizi al cittadino. «Stiamo tornando da Roma adesso - ha detto Fausto Modenesi (Cgil) ieri sera alle 19.30 -, l’incontro è stato deludente, siamo stati trattati con estrema sufficienza. Venerdì le segreterie unitarie di Cgil, Cisl e Uil si incontreranno per programmare l’iniziativa di venerdì. Addirittura, in un recente incontro in Regione, ci è stato detto che gli accordi presi con la precedente amministrazione regionale (il riferimento dunque al percorso partecipato avviato dall’assessore regionale Simonetta Saliera, ndc) non sono più validi. Assurdo. Siamo pronti ad occupare il palazzo».Occupazione e servizi a rischio: sindacati in presidio al Senato e venerdì  occupazione della Provincia di Piacenza


Province, occupazione e servizi a rischio: sindacati domani in presidio al Senato

Cgil Cisl Uil: “Riordino è fallimento del governo”


“Il riordino territoriale poteva essere il banco di prova del Governo
‘innovatore’. Invece si sta rivelando il suo più clamoroso fallimento”.
È duro il giudizio dei sindacati del lavoro pubblico Fp-Cgil, Cisl Fp e
Uil Fpl che, dopo aver lanciato l’allarme nei giorni scorsi sulla
vicenda delle Province e del loro personale, domani 16 dicembre terranno
un presidio unitario dalle 13 alle 18,30 in piazza delle Cinque lune,
nei pressi del Senato, dove prosegue la discussione sulla Legge di
Stabilità.

Una protesta rafforzata dagli emendamenti proposti dal Governo e
definiti “inacettabili” dalle federazioni dei dipendenti pubblici di
Cgil Cisl e Uil: “c’è buio totale sul riordino delle funzioni, ma in
compenso si vedono benissimo i tagli alle risorse (3 mld, da qui al
2017), il caos per i 56.000 lavoratori allo sbando e il divieto di
prorogare i 2.500 contratti precari, che equivale a decretare
l’impossibilità di garantire i servizi”.

“Comunque le si vorrà chiamare – denunciano i segretari generali delle
tre sigle Rossana Dettori, Giovanni Faverin e Giovanni Torluccio – le
Province saranno scatole vuote, prive di risorse economiche e
professionali. Non c’è nessuna garanzia per le professionalità in
servizio di trovare una nuova collocazione che le valorizzi, né per i
cittadini di continuare ad avere un soggetto istituzionale in grado di
provvedere alla sicurezza degli edifici scolastici, alla tutela
ambientale, alle politiche attive per il lavoro, alla manutenzione della
rete stradale”.

“La direzione da seguire c’è già: è l’accordo sottoscritto in Conferenza
Unificata appena l’11 settembre scorso, in applicazione della legge
Delrio. Per questo – continuano - saremo in piazza e abbiamo chiesto di
incontrare i Capigruppo e i Presidenti della I° e della V° Commissione
del Senato, perché bisogna cambiare questa legge prima che lavoratori e
cittadini debbano pagare le conseguenze”.

“E se necessario – concludono - proseguiremo la mobilitazione occupando
le sedi istituzionali competenti, fino a quando non avremo riposte certe
sul futuro del personale e dei servizi”.
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