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Servizi pubblici e Terzo Settore
Provincia Occupata: "Se qualcosa  non cambia dovremo occupare non solo simbolicamente questa sala"
Qui di seguito la cronaca dell'occupazione da www.piacenzasera.it

E’ scattata alle 10 e 30 di venerdì mattina, 19 dicembre, l’occupazione simbolica della sede dell’amministrazione provinciale di Piacenza da parte dei dipendenti e dei sindacati. La manifestazione - senza precedenti - contesta la riforma Delrio che ha inflitto tagli pesanti senza chiarire le prospettive dei servizi erogati dall’ente e del personale. L'assemblea si è conclusa alle 13, tra i prossimi momenti di mobilitazione figurano la partecipazione alla prossima seduta del consiglio provinciale (prevista per il pomeriggio del 22 dicembre) e anche all'insediamento del consiglio regionale (il 29 dicembre). 

Fausto Modenesi della Funzione Pubblica Cgil ha spiegato le ragioni della manifestazione: ’Occupazione simbolica, ma se qualcosa non cambia dovremo fare come sta accadendo in altre Province, dove si sta procedendo a occupare in modo permanente le sale consiliari. Sono sbagliati i modi e i tempi di questa riforma: dal primo gennaio non sapremo chi farà che cosa. Saranno licenziati i colleghi del servizio agricoltura e del centro per l’impiego. Per questo saremo presenti sia durante il consiglio provinciale dei prossimi giorni, sia al consiglio regionale del 29 dicembre. Dobbiamo far capire che la Provincia non è l’ente inutile che alcuni credono’.

Fabrizio Marchi del servizio di protezione civile ha aggiunto: ’La protezione civile serve non solo ai Comuni, ma anche alla Regione, perché i piani regionali sono definiti con la raccolta dei dati avuti a livello provinciale. Importante anche il ruolo del volontariato per questo settore, dopo il venir meno della leva obbligatoria. Anche nei campi per il sisma il 99 per cento erano presenti volontari. Ma per essere efficienti sono necessari formazione, investimenti, coordinamento. Cose che sono a rischio. Così come il ruolo di coordinamento per le emergenze, una volta affidato a Provincia e Prefettura insieme.

Tra il pubblico presenti il parlamentare del Pd Marco Bergonzi, il consigliere regionale Gian Luigi Molinari, la vicepresidente della Provincia Patrizia Calza.

Parla Achille Antonelli, della polizia provinciale. ’Non so dove confluirà il nostro corpo, perché è escluso che si possa essere unificati con la forestale. Va bene dare la solidarietà, io però penso ai precari che perderanno il lavoro dal primo gennaio e questo mi fa star male. Io sono pronto a rinunciare alla mia produttività, unendo quella di tutti si tratta di un fondo di 150 mila euro che possono essere utili. Chiedo che questa proposta venga messa ai voti’.

Franca Savarese del servizio agricoltura descrive il lavoro svolto, che riguarda il supporto alle imprese per l’accesso ai fondi europei. Non sapere cosa succederà dopo il primo gennaio non accettabile ne per noi ne per i cittadini destinatari dei nostri servizi.

Enrico Merli del servizio fauna: "Sposo la proposta di Antonelli. La nostra e un’attività molto articolata sul territorio. Anche noi ci rapportiamo con le attività agricole, coordiniamo e supportiamo i volontari per la raccolta degli animali in difficoltà e realizziamo interventi di tutela ambientale, come il progetto Life, con finanziamenti europei, dedicato al fiume Po. Anche noi siamo nel limbo, non sappiamo dal primo gennaio continueremo a occuparci di queste cose, che necessitano comunque di una pianificazione".

Gianmaria Pighi segretario provinciale Uil funzione pubblica: "Non voglio e non posso credere che il Governo stia per licenziare del personale del pubblico impiego. Chiedo l’intervento dei consiglieri regionali e dei parlamentari presenti in sala".

Davide Marchi, servizio tecnico edilizia e viabilità ha detto: ’Fin da subito si è capito che avremmo avuto dei problemi. La legge di stabilità impone tali tipologie di tagli che è difficile definire come lineari, e per questo sono peggio di quelli imposti da Tremonti. Incidono sulla parte corrente del nostro bilancio, nella quale figura la manutenzione di strade e edifici scolastici e di enti di nostra competenza. Soldi che adesso verranno meno. Prima gestivamo anche una parte di erogazione di finanziamenti ai Comuni per la manutenzione di edifici sul territorio di competenza. Un’attività di supporto ai Comuni. Negli ultimi tempi la parola Provincia e’ sparita dalle leggi e dalle normative per poter beneficiare di questi trasferimenti, con un aggravio della gestione per i Comuni, i quali se prima si rapportavano con noi, adesso devono interloquire con Roma.

Danilo Tagliaferri del servizio ambiente ’Questo e’ solo l’inizio. E’ il tentativo di introdurre il licenziamento nel settore pubblico, cosa che non si è mai vista prima’.

Leo Alberici, cantoniere ha ricordato che da 27 anni in questo settore non viene più assunto nessuno. "Prima i settori di competenza erano di 70 chilometri, con 7 persone impegnate. Oggi i chilometri di competenza sono 120, e le persone impegnate sono una o due. Una situazione di estremo rischio, perché non è sicuro far lavorare una persona da sola su strade trafficatissime. Lo chiedo anche ai parlamentari: come di fa a fare una cosa del genere? Vi abbiamo fatto qualcosa di male?"

Roberta Solari del Cug (comitato unico di garanzia) fa appello alla consigliera nazionale di parità e alle loro colleghe a livello regionale e provinciale affinché si facciano portavoce nelle sedi opportune del disagio.

Prende la parola l’onorevole Marco Bergonzi: "Io non ho cambiato idea perché ho cambiato ruolo. Ho partecipato ad incontri con Upi, per cercare di mitigare gli effetti di questa riforma. Io non sono contrario al cambiamento, il nostro Paese ha bisogno di un riordino territoriale, ma non si può andare a toccare l’anello più debole, dicendo che si faceva piazza pulita di 3500 politici in Italia. Politici che, come il sottoscritto, per il proprio ruolo di consigliere provinciale ha percepito un compenso di 100 euro al mese. In realtà gli effetti negativi di hanno non solo sui dipendenti della Provincia, i quali mai avrebbero creduto di poter rischiare il posto di lavoro, ma anche sui cittadini stessi, per gli effetti negativi che questa riforma avrà per loro, con il venir meno di servizi. Quindi io sono assolutamente contrario".

Gian Luigi Molinari, consigliere regionale del Pd riferisce di aver preso parte a Roma ad una riunione degli enti locali del partito, durante la quale e’ stata espressa la necessità di concedere una proroga a questa riforma che nella distanza e’ già partita, per evitare di precipitare in una situazione di caos che danneggerà non solo i dipendenti ma soprattutto i cittadini. "La scadenza del 31 dicembre non è percorribile. La vera questione e’ quella di prenderci tempo per portare a compimento di una riforma che consenta di ridare dignità ai lavoratori dell’amministrazione provinciale. Questa riforma ci ha stupito nella tempistica e nelle modalità, invece. A livello regionale noi diventeremo operativi nei prossimi giorni, e abbiamo già avuto modo di parlare con Bonaccini di questo. Adesso dobbiamo gestire l’emergenza".

Interviene Giovanna Calciati: "Bisogna chiedere un impegno stringente alla Regione. Se il 29 dicembre la Regione decidesse di rimborsare le funzioni delegate fino ad adesso alla Provincia, e quindi si potrebbero riassumere le persone che rischiano il posto. Ed e questo l’impegno che chiedo al consigliere Molinari. La crisi scatena molta cattiveria, e adesso la gente se la prende con noi, non sapendo quali sono i servizi forniti. Io ho avuto il privilegio di poter scegliere di diventare dipendente pubblica, mi chiedo se questo abbia ancora un valore nel nostro Paese’.