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Inaugurata nuova sede dello SPI Cgil a CARPANETO: "Forte valore aggregante per il paese"
Tanti cittadini e autorità per il taglio del nastro della nuova sede Cpi Cgil a Carpaneto, realizzata anche grazie all'aiuto dei volontari del paese: KATIA MASSARENTI, GIORGIO MASSARENTI, EDA MASSARENTI, LUIGI BENVENUTI, ACHILLE CELLA, LUIGI VILLA, GIACOMO MORUZZI, ADRIANO PARATICI


Dal quotidiano LIBERTA’  (www.liberta.it) del 6 ottobre 2011 

CARPANETO - Una nuova "casa", un nuovo luogo dove ascolto, servizi e aspetti sociali possano andare a braccetto: ieri mattina a Carpaneto, lo Spi Cgil - il Sindacato dei Pensionati Italiani - ha inaugurato la propria sede nel capoluogo della Valchero, in via Trieste 17. Per l’occasione e la concomitanza con L’Attivo provinciale del sindacato, erano presenti al taglio del nastro il segretario nazionale Spi Attilio Arseni, quello regionale Maurizio Fabbri, con il segretario generale della Cgil piacentina Paolo Lanna e i vertici locali del sindacato, assieme ai volontari che si sono impegnati personalmente nella sistemazione del nuovo locale. «Una sede di questo tipo, ha un notevole valore aggregante tra i cittadini: forse, è più importante dell’asfaltatura di una strada» dice il sindaco Gianni Zanrei, che non è voluto mancare all’evento. «Questo può essere un modo per recuperare quei legami che si erano rotti negli scorsi anni». Sulla stessa eco anche il segretario Arseni: «Spesso ci si dimentica in maniera colpevole di chi soffre di un disagio sociale» dice. «Investire sul territorio è la garanzia di futuro per la nostra associazione».
La nuova sede si occuperà naturalmente di pensioni e altre "pratiche", quali assegni familiari, invalidità civile, dichiarazione dei redditi (con relativi moduli) fino alla disoccupazione. Porte aperte ogni mercoledì (dalle 8.30 alle 12.30) e sabato (dalle 8.30 alle 11.30).
Ma prima di festeggiare, i vertici di Spi sono stati impegnati in ben altre questioni per l’Attivo provinciale, che si è tenuto in comune nella sala "Bot" (più volte biasimata nel corso della riunione per gli affreschi di evidente esaltazione fascista). «Il 28 ottobre 1922 ci fu la marcia su Roma; noi, per il prossimo anniversario, andremo nella capitale per manifestare contro il governo e la manovra finanziaria» dice il segretario generale di Spi Piacenza Tamer Favali. «Proprio come allora, possiamo vedere gli stessi ingredienti del fascismo: una sinistra a pezzi, il malcostume, la disoccupazione. Andremo là per dire che c’è un mondo consumato e finito da lasciarsi alle spalle».
Il dibattito in sala viaggia tra la manovra finanziaria («ingiusta e inefficace») alla scelta della Fiat di uscire da Confindustria («si torna al modello del Padrone sfruttatore») fino alla crisi. Su questo punto, Fabbri rivendica una lungimiranza nel dire che «la crisi era di ben altro spessore rispetto a ciò che si voleva far credere: così oggi siamo ancora alle prese con quella finanziaria. Da almeno un anno, la Cgil è diventata espressione del dissenso in questo Paese: la gente l’ha capito e noi siamo passati da una fase difensiva all’attacco». Sull’accresciuto ruolo della Cgil nelle questioni politiche, concorda anche Lanna. «Non siamo solo un sindacato che difende i lavoratori - dice - ma abbiamo una responsabilità nazionale per poter dire agli italiani che una soluzione alternativa esiste, contro questo governo e per far vivere le imprese». E ribadisce Arseni: «Non siamo un partito politico, ma una forza che contratta. Oggi la Cgil è l’unico "inciampo" che questo governo può avere. La fatica più grossa è di portare a noi gli indifferenti. E il 28 ottobre a Roma, il nostro slogan sarà "Nessun dorma": contro tutti gli abusi, come il taglio dei fondi per la non autosufficienza (400milioni). Uno dei livelli più bassi di ignominia».
Cristian Brusamonti